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“Contro lo Stato, colpire persone o cose?”, 6 indagati per propaganda anarco-insurrezionalista

L’accusa dei pm dei Perugia contro i 6 è di aver istigato al terrorismo e all’eversione dell’ordine democratico costituito attraverso una rivista clandestina.
A cura di Antonio Palma
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"Contro lo Stato e senza eccezioni: colpire le persone o colpire le cose?", è il passaggio di uno scritto pubblicato su una rivista clandestina animata da un gruppo anarco-insurrezionalista finito ora al centro di una inchiesta condotta dai carabinieri del Ros e coordinata dalla procura di Perugia che nelle scorse ore ha portato all'esecuzione di sei misure cautelari nei confronti di altrettante persone iscritte nel registro degli indagati. Nei loro confronti l'accusa da parte degli inquirenti è di aver istigato al terrorismo e all'eversione dell'ordine democratico costituito proprio attraverso l'organo d'informazione clandestino.

Secondo l'inchiesta, il gruppo anarco-insurrezionalista avrebbe avuto base in Umbria, dove aveva scelto come propria base il ‘Circolaccio' di Spoleto, e attraverso vari canali tra cui appunto la rivista ‘Vetriolo', il cui primo numero venne pubblicato a Milano nel 2017, avrebbero esortato ad agire contro lo Stato con azioni violente. Nel dettaglio, la scoperta del gruppo umbro si innesta nell'ambito di una inchiesta svolta in coordinamento tra le procure di Milano e Perugia e condotta dal Reparto operativo Speciale dei carabinieri. Dagli accertamenti è emerso che gli anarchici inneggiavano al compimento di attentati propagandando la dottrina della Federazione anarchica informale.

Per i sei indagati le ipotesi di reato a vario titolo sono di istigazione a delinquere, istigazione a delinquere aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico. Su richiesta dei pm , il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere per Alfredo Cospito, l'ideologo della Fai ,'istigatore del presunto gruppo di anarchico-insurrezionalisti e già in carcere per altri reati, mentre va ai domiciliari lo spoletino Michele Fabiani. Scatta l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e obbligo di dimora per gli altri quattro.

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