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Clonavano chiavette dei distributori di bevande: giro d’affari da 300mila euro, 15 arresti

L’associazione a delinquere operava tra le province di Termoli, Foggia, Avellino e Chieti.
A cura di D. F.
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Sborsavano solo 5 euro a un'organizzazione che clonava le "chiavette", ma ne consumavano 15 nei distributori automatici di bibite e snack situati negli stabilimenti Fiat di Pratola Serra (Avellino), Termoli, Foggia e nella Snev di Atessa (Chieti). Il giro d'affari, in meno di un anno, è decollato a ben 300mila euro, mentre ai gestori dei distributori non arrivava neppure un euro. Al contrario, a loro carico c'erano i costi delle continue riforniture di snack e bevande nelle fabbriche . Una truffa vera e propria orchestrata da un gruppo di 15 persone, scoperta dai carabinieri di Termoli – con il coordinamento della Procura di Larino – proprio mentre si stava espandendo a macchia d'olio in molte zone del centro-sud Italia.

Gli inquirenti, al termine si un'inchiesta lunga un anno con tanto di intercettazioni, pedinamenti e appostamenti con foto degli organizzatori della truffa che consegnavano le ‘chiavette magiche' davanti all'ingresso della Fiat di Termoli o sulla ss 87, hanno fatto scattare l'operazione con il sequestro di alcune macchinette, 16 perquisizioni e le manette attorno ai polsi di 15 persone: sette di lro sono finite in carcere a Larino e otto agli arresti domiciliari. Ma non solo: nel registro degli indagati sono state iscritte altre 100 persone, cioè gli operai utilizzatori delle chiavette, tra dipendenti diretti della Fiat e collaboratori di ditte esterne. Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, riciclaggio e alterazione strumenti di pagamento mentre per gli utilizzatori, l'ipotesi di reato è truffa con l'utilizzazione abusiva di strumenti di pagamento alterati.

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