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Cliente muore dopo aver bevuto detersivo al posto dell’acqua: a processo per omicidio il barista

Morto, dopo otto mesi di agonia, per aver bevuto del solvente al posto dell’acqua. Per questo il barista che lo servì nell’aprile 2018 ad Agrigento sarà processato per omicidio colposo.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Solvente per lavastoviglie servito al posto dell'acqua. È morto così Calogero Capitano, 74 anni. Era il 23 aprile 2018 e dopo aver bevuto dal bicchiere contenente il liquido tossico pensando di ingerire acqua fu ricoverato in ospedale a cause delle gravi conseguenze. Morì otto mesi dopo. Oggi, a distanza di cinque anni, il barista che lo servì sarà processato per omicidio colposo.

Il gup del tribunale di Agrigento Stefano Zammuto ha infatti rinviato a giudizio Emiliano Civiltà, 38 anni, il banconista del bar Sajeva, ad Agrigento, dove il 74enne si recò quel giorno. Prosciolto da ogni accusa invece il titolare del bar, Calogero Sajeva, per cui il giudice ha disposto il non luogo a procedere, per non aver commesso il fatto.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il barista quel giorno di aprile servì materialmente il bicchiere colmo di solvente al posto dell’acqua, posizionandolo accanto alla tazzina del caffè di Calogero Capitano. Dopo averlo bevuto l'anziano riportò gravissime ustioni del cavo orale e dell'esofago.

Soccorso, fu immediatamente ricoverato in ospedale, ma col passare dei mesi le sue condizioni si aggravarono, arrivando a perdere oltre 20 chili e sviluppando diverse patologie che, otto mesi più tardi, il 3 febbraio 2019, ne provocarono la morte. Ora, a distanza di cinque anni il rinvio a giudizio per l'uomo: il processo si celebrerà davanti al giudice monocratico Manfredi Coffari a partire dal prossimo 26 giugno.

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