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Cittino, il cagnolino andato in ospedale per dire addio alla sua anziana padrona malata

Una storia commovente e carica di umanità quella che arriva dal reparto di Pneumologia del San Donato. I ringraziamenti del figlio della donna ai medici. Intanto il bastardino Lapo (o ‘Cittino’ come lo chiamava affettuosamente la signora) è ora alla ricerca di un nuovo padrone.
A cura di Biagio Chiariello
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Un ultimo desiderio che non poteva essere ignorato quello di una anziana paziente ricoverata all'ospedale San Donato di Arezzo: la donna aveva insistito per dire addio al suo Lapo (o "Cittino" come lo chiamava affettuosamente), un bastardino che la signora amava e curava come uno di famiglia.

E una volta fatto entrare nella stanza, nell'unità di terapia intensiva pneumologica del reparto di Pneumologia, diretta dal dottor Raffaele Scala, la signora le ha tenuto la zampa nella mano fino alla fine o quasi.

Ora Lapo è rimasto da solo. Così è partito l'appello del figlio della donna affinché qualcuno lo adotti.

"Voglio ringraziare il dottor Scala e tutto il reparto- commenta il figlio – per l'attenzione e la delicatezza con cui mia mamma è stata accompagnata nei sui ultimi giorni di vita e per aver esaudito questa sua piccola, ma importantissima richiesta".

Una storia tanto commovente che l'Usl sud-est di Arezzo ha deciso di renderla pubblica, per voce della caposala Manuela Caneschi e anche della direttrice sanitaria del San Donato, dottoressa Barbara Innocenti, che ci tiene ad alcune precisazioni: "I cani qui possono entrare, a due condizioni: che siano in buone condizioni di salute e che abbiano il certificato delle vaccinazioni in regola".

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"Abbiamo voluto curare oltre alle patologie, anche l'aspetto emotivo della signora nel momento delicato del fine vita – commenta la caposala, Caneschi – lei stessa, infatti, consapevole delle sue condizioni ha chiesto di trascorrere del tempo con il suo cane. Supportati dai familiari siamo riusciti a realizzare il suo desiderio, una storia che ci ha commosso e che ci ricorda ancora una volta quanto la vicinanza degli animali domestici sia preziosa nella fase in cui si devono affrontare delle cure ma anche nei trattamenti palliativi legati al fine vita".

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