793 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Città di Castello, 11 operai comprano e salvano la “loro” azienda: la storia di Ceramica noi

Con un investimento di 180mila euro, gli operai di Ceramisia di Città di Castello ai quali era stata comunicata la delocalizzazione in Armenia hanno acquistato i macchinari utilizzati dalla vecchia proprietà e affittato il capannone. “Tutti per uno un sogno per tutti” lo slogan che si sono fatti tatuare. Il loro impegno li ha portati a riconquistare i vecchi clienti.
A cura di Susanna Picone
793 CONDIVISIONI
Immagine

È una bella storia di rinascita quella che arriva da Città di Castello, in Umbria, dove undici dipendenti di un’azienda di ceramica si sono trasformati in imprenditori e così facendo hanno salvato il loro lavoro. Sono gli operai di Ceramisia ai quali alcuni mesi fa era stata comunicata la delocalizzazione in Armenia. Messi di fronte alla possibilità di perdere il lavoro, con coraggio hanno deciso di investire su loro stessi. Gli undici dipendenti hanno infatti deciso di unirsi in cooperativa e fondare “Ceramica Noi”, investendo 180.000 euro comprando i macchinari utilizzati dalla vecchia proprietà e affittando un capannone. E domenica hanno aperto le porte della fabbrica alla città per festeggiare il successo della fase di start-up e per ringraziare le "tante persone ed imprese" che hanno sostenuto il loro avvio. Sulla pelle si sono fatti tatuare anche lo slogan che fa capire a tutti quanto credevano nelle loro competenze: “Tutti per uno un sogno per tutti”, è il tatuaggio con il logo degli operai-imprenditori di Ceramica noi.

Riconquistati i vecchi clienti e il lavoro va bene – Il loro impegno li ha portati a riconquistare i vecchi clienti, per il 90 percento negli Stati Uniti, riuscendo in questo modo a non fermare la produzione. E dopo mesi di lavoro intenso hanno quindi aperto le porte della fabbrica alla città per festeggiare il loro successo. All’inaugurazione ha partecipato anche il Comune di Città di Castello con l’assessore alle Politiche Sociali Luciana Bassini, che ha lodato il coraggio dei soci di Ceramica Noi: “Sono tre anni che mi occupo di persone che hanno perso il lavoro e credo che esperienze come queste ci possano dare la speranza di un diverso recupero delle attività del nostro territorio”. Marco Brozzi, Presidente di Ceramica Noi, ha ammesso che non è stato facile, ma sicuramente bello: “Ci siamo impegnati tutti per far ripartire la fabbrica nel minor tempo possibile, senza interrompere la produzione. Abbiamo lavorato anche 14 ore al giorno ma ci siamo riusciti. Oggi abbiamo organizzato questa festa per ringraziare tutte le persone che ci hanno dato fiducia, dai clienti ai fornitori che ci hanno permesso di ripartire subito a pieno ritmo”, ha dichiarato all’inaugurazione.

793 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views