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Cieco recupera vista a un occhio grazie a trapianto dall’altro occhio non vedente, prima volta al mondo

L’intervento chirurgico da record alla Clinica Oculistica universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino dove, a due settimane dall’operazione, l’uomo è tornato a muoversi autonomamente.
A cura di Antonio Palma
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Per la prima volta al mondo, un paziente cieco ha recuperato la vista a un occhio grazie all’altro occhio non vedente. È l’intervento chirurgico da record avvenuto nella Clinica Oculistica universitaria dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino dove, a due settimane dall’operazione, l’uomo è tornato a muoversi autonomamente riuscendo a riconoscere oggetti e volti.

Protagonista della storia un 89enne che vive in provincia di Torino e che, a causa di due gravi e diverse patologie della vista, era diventato completamente cieco da circa sei anni. L’uomo, non vedente da oltre 30 anni dall’occhio sinistro per una cecità retinica irreversibile, negli ultimi 10 anni infatti aveva progressivamente perso la funzione visiva anche dell’occhio destro e nemmeno due trapianti di cornea erano riusciti a ridargli la vista.

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Proprio a causa dei precedenti rigetti di cornea trapiantata, dall’ospedale torinese hanno deciso di applicare una tecnica completamente nuova. Per la prima volta al mondo, “è stato realizzato un autotrapianto dell’intera superficie oculare, prelevata dall’occhio sinistro, comprendente non solo la cornea, ma anche una parte di sclera e tutta la congiuntiva comprese le cellule staminali del limbus” spiegano i medici.

L'equipe medica del trapianto
L'equipe medica del trapianto

“Normalmente la cornea presenta un tasso di rigetto molto più basso rispetto ad altri organi vascolarizzati, ma in presenza di un’alterazione diffusa di tutta la superficie oculare, come nel caso del paziente, questo rischio diventa altissimo” ha sottolineato il professor Vincenzo Sarnicola esperto chirurgo retinico che ha operato il paziente insieme al professor Michele Reibaldi e all’equipe dell'ospedale Molinette.

“L’intervento è stato eseguito prelevando dall’occhio sinistro, irrecuperabile dal punto di vista funzionale, ma con la cornea e la superficie oculare in buona salute, tutta la congiuntiva, tutta la cornea e due millimetri di sclera, in un unico pezzo" spiegano Reibaldi e Sarnicola, aggiungendo: "In pratica un terzo dell’occhio sinistro è stato autotrapiantato nell’occhio destro, che quindi è stato ricostruito ed è tornato a vedere".

"La vera novità consiste nell’aver allargato il trapianto corneale all’intera superficie oculare, ai tessuti congiuntivo-sclerali, che giocano un ruolo fondamentale nel permettere il successo del trapianto in condizioni particolari, come nel caso del nostro paziente. Allo stesso tempo, l’occhio sinistro è stato ricostruito con tessuti da donatore solo a scopo estetico” precisa Sarnicola.

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