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L'omicidio di Chiara Ugolini a Verona

Chiara Ugolini, Impellizzeri non risponde al gip. Lo zio della 27enne: “Non vogliamo più vederlo libero”

Non ha risposto al gip Emanuele Impellizzeri, il 38enne in stato di fermo per l’omicidio di Chiara Ugolini. La pallavolista di 27 anni è stata uccisa all’interno della sua abitazione nel Veronese. Il suo corpo è stato ritrovato dal fidanzato che ha poi allertato i soccorsi nel tentativo di rianimarla.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si è avvalso della facoltà di non rispondere Emanuele Impellizzeri, il 38enne fermato per l'omicidio di Chiara Ugolini, la 27enne trovata morta in casa dal fidanzato nel Veronese. L'uomo è stato bloccato nella serata di domenica a Firenze dalla polizia stradale. Avrebbe confessato subito il delitto al momento del fermo, chiarendo di aver cercato di far perdere le sue tracce. La fuga, secondo le forze dell'ordine, sarebbe stata programmata: a testimoniarlo, il dettaglio del cellulare spento poco prima di salire in sella alla moto. Nella giornata di oggi 8 settembre, Impellizzeri è comparso davanti al gip del tribunale fiorentino per l'interrogatorio di convalida del fermo. Secondo quanto si apprende, non avrebbe risposto al giudice. La decisione del gip sulla convalida è attesa nelle prossime ore.

Secondo gli inquirenti, la vicenda avrebbe i contorni di un tentativo di violenza sessuale. Impellizzeri avrebbe dichiarato davanti ai carabinieri di aver notato la 27enne sul terrazzo di casa. "Ho perso la testa, sono andato lì. Non ho resistito" avrebbe scandito prima di essere condotto in carcere. Il 38enne stava scontando una condanna per due rapine con la messa in prova che lo obbligava a non uscire di sera e nei giorni festivi. Ad uccidere Chiara, forse, la candeggina con la quale era imbevuto lo straccio che aveva in bocca prima che arrivassero i soccorsi. La 27enne, forse, ha dovuto anche ingerirla. La candeggina avrebbe provocato l'emorragia interna causa della morte.

"Chiara non dava confidenza a quella persona – racconta uno zio della vittima ricordando l'infanzia a Fumane -. Sapeva dei suoi precedenti, ne aveva paura. Se lo incrociava in condominio, salutava come sempre ma nulla di più. Lui l'ha ammazzata. Uno che le ha messo uno straccio intriso di candeggina in bocca è un mostro. Se fai una cosa del genere non hai nulla di umano. Io non perdono e neppure la mia famiglia lo fa. Non vogliamo più vederlo libero"

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