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Ultime notizie sulla morte di Samantha Migliore

Chi è Pamela Andress, la 50enne indagata per la morte di Samantha Migliore

Chi è Pamela Andress, la trans 50enne di origine brasiliana, stilista ed organizzatrice di eventi, indagata nell’ambito della morte di Samantha Migliore, la 35enne deceduta a Maranello dopo un intervento al seno a domicilio. Martedì l’autopsia.
A cura di Ida Artiaco
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Si chiama Pamela Andress ed è una trans di origine brasiliana l'indagata dalla Procura di Modena per la morte di Samantha Migliore, la 35enne morta qualche giorno fa a Maranello in seguito a un trattamento estetico al seno fatto in casa. La 50enne, che vive a Napoli ma che si trova spesso a Ferrara dove risiede il compagno, non è un medico, né una estetista ma una stilista e organizzatrice di eventi, famosa per aver ideato e presentato il Miss Transex Universo in Campania nel 2016. Eppure, secondo quanto emerso finora dalle indagini in corso, sarebbe stata proprio lei a praticare a Samantha l'iniezione che le sarebbe stata fatale. Al momento è libera, perché gli inquirenti hanno infatti ritenuto che non ci fossero le esigenze per disporre una misura cautelare ma le accuse a suo carico sono però molto pesanti: morte in conseguenza di altro reato, omissione di soccorso e esercizio abusivo della professione.

Pamela si è costituita nei giorni per fornire la sua versione dei fatti. "Quando me ne sono andata lei (Samantha) era ancora viva", ha spiegato la cinquantenne agli inquirenti. Come riporta il Corriere della Sera, la 50enne sostiene di aver saputo della morte della Migliore dai giornali. Le due si erano conosciute a Napoli, città dove la 35enne risiedeva prima di trasferirsi a Maranello con il marito, che aveva raccontato agli inquirenti che proprio Pamela era scappata dopo aver effettuato la puntura e poco prima che Samantha si sentisse male. A suo dire, non sarebbe stata la prima volta che avrebbe eseguito questo genere di "intervento", precisando di non aver mai richiesto alcun compenso per la "prestazione". Secondo il suo avvocato, Francesco Andriulli, "la mia assistita è sconvolta, e non è vero che è fuggita. Quando la signora si è sentita male era lì, anche quando è stata chiamata l’ambulanza, si è allontanata solo dopo. Poi ha letto su internet che la signora era deceduta e allora si è andata a costituire", ha ribadito.

Anche sul versamento di 1200 euro per "l'intervento" il legale di Pamela ha spiegato che "avevano parlato di soldi ma non erano state pattuite cifre e comunque non aveva ricevuto denaro. Il trattamento alla fine è stato fatto in amicizia. Non è tornata a Napoli, dove vive, ma si trova ancora a casa del compagno". Intanto, cresce l'attesa per l'autopsia che verrà eseguita martedì prossimo sul corpo di Samantha: i risultati potranno fare chiarezza sulle cause della morte ed in particolare potranno essere utili per verificare se l’ipotesi di uno choc anafilattico sia o meno compatibile con le circostanze del decesso.

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