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Omicidio Giulia Cecchettin

“C’è uno che picchia una ragazza”: l’audio del testimone che ha visto Turetta aggredire Giulia Cecchettin

L’audio integrale della chiamata ai carabinieri di Vigonovo di un residente che ha assistito all’aggressione di Filippo Turetta ai danni di Giulia Cecchettin lo scorso 11 novembre: “Dal balcone di casa mia ho appena assistito a una scena di un ragazzo che picchiava una ragazza, lei gridava aiuto”.
A cura di Ida Artiaco
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"Dal balcone di casa mia ho appena assistito a una scena di un ragazzo che picchiava una ragazza, però se ne stanno andando in questo momento". Comincia così la chiamata ai carabinieri di Vigonovo di un ragazzo che lo scorso 11 novembre ha assistito all'aggressione di un giovane ai danni di una ragazza. Qualche giorno dopo saprà che si trattava di Filippo Turetta e di Giulia Cecchettin.

L'audio della telefonata è stata mandata ieri in onda nel corso della trasmissione Pomeriggio Cinque di Canale 5, condotta da Myrta Merlino, oltre ad un video che ritrae gli ultimi attimi di vita della 22enne, trovata cadavere una settimana dopo nei pressi del lago di Barcis. "È una Grande Punto mi sembra, non riesco a capire. Sono saliti in macchina e se ne sono andati", aggiunge il ragazzo, la cui voce sembra essere preoccupata.

Nell'audio si sente il carabiniere chiedere: "Ma c’è una targa, o qualcosa?". Il testimone ribatte: "No, purtroppo non riesco a vedere da qua, mi dispiace. Io ho visto una ragazza che usciva dalla macchina e gridava aiuto e poi ho visto la scena di questo ragazzo che lei era a terra e lui la prendeva a calci". E poi ancora il militare: "Adesso vediamo se riusciamo a intercettare quest’auto però così, con questi dati, non è che abbiamo tanto". E infine il ragazzo: "Ha perfettamente ragione, io vi ho chiamati direttamente perché non sapevo che cosa fare, avevo paura, volevo scendere però sinceramente ho avuto paura a mettermi in mezzo, ma mi è sembrato giusto chiamarvi".

La telefonata è stata fatta dal testimone alle 23.20 circa dell'11 novembre del 2023: è qui che comincia il calvario di Giulia Cecchettin, che verrà poi aggredita una seconda volta nella zona industriale di Fossò (Venezia) dal suo ex fidanzato che venerdì scorso davanti alla corte d'Assise di Venezia nel corso della seconda udienza del processo sull'omicidio della giovane ha ribadito di averle tolto la vita perché "volevo tornare insieme a lei, avevo rabbia perché lei non voleva".

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