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Catania, botte alla moglie e alla suocera davanti ai figli piccoli: arrestato 30enne

Contrariato perché la moglie, a causa del suo carattere violento e prevaricatore, aveva chiamato a sostegno la madre e si era convinta a lasciare casa insieme ai figlioletti di 1 e 10 anni, un 30enne ha iniziato a minacciarla per poi passare alle botte. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri a Pedara, nella provincia di Catania.
A cura di Susanna Picone
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Un uomo di trenta anni è stato arrestato dai carabinieri a Pedara, nella provincia di Catania, con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della moglie e della suocera. L'uomo si sarebbe scagliato contro la moglie, sua coetanea, e la suocera cinquantaduenne alla presenza dei loro bambini, uno di dieci anni e l’altro di appena un anno. Avrebbe picchiato le due donne perché contrariato dal fatto che la moglie, a causa del suo carattere violento e prevaricatore, aveva chiamato a sostegno la madre in quanto decisa a lasciare definitivamente l'abitazione insieme ai figlioletti. L’uomo, venuto a sapere della decisione della compagna, avrebbe iniziato a minacciarla per poi colpire le due donne con calci e pugni davanti ai bambini.

L'uomo minacciava le donne anche in presenza dei militari – La moglie, preoccupata soprattutto per l’incolumità dei figli, ha quindi contattato il 112. I militari giunti sul posto hanno bloccato il trentenne che intanto continuava a minacciare le donne cercando in tutti i modi il contatto fisico. Sul posto sono intervenuti anche i sanitari del 118 per le prime cure a mamma e figlia, che sono state successivamente accompagnate al pronto soccorso dell’ospedale di Acireale dove i medici, applicando il codice rosa, le hanno visitate riscontrando lesioni in varie parti del corpo.

L'uomo picchiava e minacciava da tempo la moglie – Dai primi riscontri investigativi sembra che l’uomo da circa un anno era diventato violento nei confronti della moglie che picchiava e minacciava abitualmente, anche in presenza dei loro bambini. L’uomo, in attesa delle decisioni del gip del Tribunale etneo, è stato posto agli arresti domiciliari nella casa della famiglia d’origine così come stabilito dal magistrato della Procura della Repubblica di Catania.

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