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Caro bollette, allarme dei geriatri per l’inverno: “Salute a rischio per 3 milioni di anziani”

Secondo gli specialisti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) “in Italia sono 3 milioni gli anziani non in grado di riscaldare adeguatamente le proprie case e in Europa sono 36 milioni di over 65 che soffrono di povertà energetica”. Con evidenti rischi per la salute.
A cura di Ida Artiaco
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Oltre 3 milioni di persone, in particolare gli anziani e i più vulnerabili, con l'arrivo dell'inverno e complice il caro bollette, rischiano di soffrire di problemi di salute nei prossimi mesi perché non sono in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione per la spesa energetica troppo elevata.

È questo l'allarme lanciato dagli specialisti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), in occasione del 67esimo congresso nazionale che si concluderà il prossimo 3 dicembre a Roma, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Secondo gli esperti, avere freddo in casa con temperature ben al di sotto dei 19 previsti dalla legge, quando la colonnina del mercurio scenderà ulteriormente nelle prossime settimane, può essere dannoso per la salute in particolare degli anziani più vulnerabili.

"Si stima che in Italia siano 3 milioni gli anziani non in grado di riscaldare adeguatamente le proprie case e che in Europa sono 36 milioni di over 65 che soffrono di povertà energetica", è emerso.

"La necessità di sopportare il freddo in casa per il caro-bollette non è solo una condizione spiacevole ma anche pericolosa per la salute degli anziani soprattutto per l'apparato cardiovascolare – ha spiegato Francesco Landi, presidente nazionale SIGG e direttore UOC Medicina Interna Geriatrica Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, docente di Medicina Interna e Geriatria all'Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma -. Generalmente con l'avanzare dell'età il sistema di termoregolazione si deteriora e molti anziani avvertono maggiormente freddo anche in casa, soprattutto agli arti e alle estremità, perchè l'organismo concentra il calore nelle parti fondamentali del corpo, cioè cuore, cervello e polmoni".

"Studi epidemiologici dimostrano che vivere in una casa fredda aumenta il rischio di ictus e infarto, in chi ha già problemi cardiaci – ha continuato Landi -. Quando la temperatura in casa si abbassa, infatti, i vasi sanguigni si restringono, aumentando la pressione sanguigna e ostacolando la circolazione. Anche il nostro sangue diventa più denso, in parte a causa di un aumento dei livelli di una proteina chiamata fibrinogeno e di altre molecole responsabili della coagulazione. Questi cambiamenti possono aumentare il rischio di coaguli di sangue e costringere il sistema cardiovascolare a lavorare di più".

Attenzione anche al pericolo cadute: "Spesso gli anziani per il freddo decidono di rimanere a letto anche tutto il giorno evitando addirittura di nutrirsi adeguatamente – ha sottolineato Landi -. Inoltre la sensazione di freddo può aumentare il dolore cronico, specialmente quello legato a patologie tipiche dell'età avanzata come l'artrite o l'artrosi". Tutto ciò "potrebbe aumentare il rischio di subire una caduta o qualche altro infortunio in casa".

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