Cani in gabbie per polli, sgominato traffico di animali

Cuccioli di cane trasportati dai Paesi dell'Est come Ungheria e Slovenia fino in Italia in contenitori di cartone o in gabbie per polli dentro i bagagliai delle auto, senza luce ed aria, per essere venduti. È quanto hanno scoperto gli uomini del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Lodi al termine di una complessa indagine coordinata dalla procura della città lombarda. Al termine dell'inchiesta nove persone sono state denunciate, mentre sono sei le persone destinatarie di misure di custodia cautelare, di cui tre arresti domiciliari, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari di Lodi su richiesta della locale Procura. Gli arrestati dovranno rispondere a vario titolo delle accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di animali, esercizio abusivo della professione medica, frode in commercio e maltrattamento di animali. Secondo gli inquirenti la banda operava con una struttura organizzativa molto ferrea che, oltre al trasporto degli animali in contenitori assolutamente inidonei, sottoponeva i cuccioli a sevizie e maltrattamenti insopportabili. Frequenti infatti erano i trattamenti sanitari per mascherare eventuali patologie dei cani e l'età dei cuccioli.
Anche un veterinario nella banda – Agli animali, una volta portati in un fittizio allevamento nel Milanese, veniva data una nuova identità, con tanto di microchip e libretti sanitari che attestavano la loro nascita in Italia. Una pratica che ovviamente si avvaleva anche dell'aiuto di un veterinario, ora ai domiciliari, che alterava documenti e visite somministrando farmaci ai cuccioli. In questo modo i cani venivano venduti in negozi o online ad un prezzo anche dieci volte maggiore di quello dell’acquisto nei Paesi dell’Est.