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Camping trasformato con villette vista mare, 30 indagati per abuso edilizio a Isola Capo Rizzuto

L’operazione dei carabinieri del NOE, denominata “Vista Mare”, ha portato al sequestro preventivo di 25 strutture all’interno dell’area per un valore di due milioni e mezzo di euro.
A cura di Antonio Palma
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AGGIORNAMENTO 24-06-2022: Il Tribunale di Crotone, su richiesta della difesa, il 24 maggio 2022 ha emesso un provvedimento di dissequestro della piscina del camping che quindi è tornata fruibile insieme agli altri manufatti che non sono stati oggetto del sequestro preventivo. 

Era nato come uno dei tanti camping della zona per ospitare i vacanzieri durante la stagione estiva ma nel corso degli anni si sarebbe allargato sempre di più, assumendo prima i connotati  di un ampio complesso turistico e poi di un vero e proprio insediamento residenziale stabile. Queste le accuse che nelle scorse ore hanno portato a un’ordinanza del GIP del Tribunale di Crotone, con la quale è stato disposto il sequestro preventivo di 25 strutture abitative e di alcuni terreni ubicati all’interno del Villaggio Camping “Marinella” nel Comune di Isola Capo Rizzuto. L'ordinanza è stata eseguita nella mattinata di oggi, lunedì 15 novembre, dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro insieme ai colleghi del Comando Provinciale dei Carabinieri di Crotone.

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L'operazione, denominata "Vista Mare" è arrivata al termine di una complessa indagine, svolta dagli stessi carabinieri del Noe coordinati dalla Procura della Repubblica, che è durata circa un anno. Sono trenta gli indagati a vario titolo per diversi episodi di abusivismo edilizio mentre ammonta a due milioni e mezzo di euro il valore dei beni posti sotto sequestro oggi. "L’attività investigativa ha consentito di accertare, a carico di 30 indagati, gravi elementi di reità in ordine ai reati di lottizzazione abusiva in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, realizzazione di opere in assenza di permesso di costruzione, falsità ideologica in certificati commessa da esercenti un servizio di pubblica necessità, falso, scarico abusivo di reflui industriali" spiegano i carabinieri.

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Secondo l'accusa, nel corso degli anni nel villaggio turistico sarebbero state realizzate opere edilizie e di urbanizzazione primarie tipiche degli edifici a scopo residenziale. Come accertato dagli inquirenti, invece delle “case mobili” tipiche di un villaggio-camping, avevano preso posto negli stessi spazi strutture abitative fisse, consolidate con opere in muratura e ampliamenti volumetrici significativi. In particolare si sottolinea la presenza di verande, terrazze, condizionatori e sistema di ricezione Tv satellitare, il tutto con collegamenti fissi a utenze di rete elettrica, idrica e gas. Infine del tutto abusivamente erano stati realizzati scarichi delle acque nere all’interno della fognatura pubblica. Elementi che hanno spinto il giudice per le indagini preliminari a firmare il provvedimento di sequestro di 25 villette e delle altre opere edilizie connesse, che sarebbero state realizzate in violazione delle normative vigenti.

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