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Calci e pugni a una ragazza incinta, arrestati compagno e suocera: la giovane colpita anche col mestolo

Sono stati arrestati con l’accusa di maltrattamenti e lesioni madre e figlio nel Modenese: per mesi avrebbero picchiato la giovane compagna incinta dell’uomo.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Calci, pugni e schiaffi a una ragazza incinta. È questa la scena dinanzi alla quale si sono ritrovati i vicini di casa di madre e figlio che venerdì scorso sono stati arrestati per maltrattamenti nei confronti di una ragazza incinta. La giovane, compagna del 28enne arrestato, avrebbe infatti subito violenze sia fisiche che psicologiche per oltre un anno, anche dopo aver comunicato della sua gravidanza.

La ragazza viveva nella casa di Vignola, in provincia di Modena, con il compagno e la suocera 50enne. L'uomo, 28 anni lavora come guardia giurata presso una agenzia di vigilanza mentre la madre è disoccupata: i due avrebbe però, sin dal primo giorno di convivenza, vessato la giovane con violenze fisiche e psicologiche. L'avrebbero picchiata, insultata, sottoposta a privazioni e minacciata per oltre un anno, fino a quando lo scorso sabato ad assistere a una delle tante aggressioni sono stati i vicini di madre e figlio. I due, attoniti dinanzi alla scena, hanno immediatamente allertato il 112 e chiesto l'intervento delle forze dell'ordine.

Sul posto sono giunti i carabinieri che hanno raccolto la denuncia della giovane e hanno avviato le indagini: i due sono stati arrestati con l’accusa di maltrattamenti e lesioni, mentre la giovane è stata trasportata in ospedale al Policlinico per essere sottoposta agli accertamenti del caso. Sul suo corpo sono infatti stati riscontrati dalle forze dell'ordine i segni delle violenze subite quotidianamente da madre e figlio. Secondo quanto emerso dalle testimonianze anche dei familiari della vittima, poi sentiti dai militari, la giovane era costretta a chiedere il permesso alla suocera per ogni cosa, anche per guardare la televisione. E in un'occasione sarebbe stata picchiata con un mestolo d'acciaio.

Ieri mattina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia in carcere, mamma e figlio, difesi rispettivamente da Stefania Ascari, Giacomo Tognetti e Lorena Ricchi, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il giudice Pirillo ha convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere: “Il problema della violenza di genere è serissimo ed è importante capire come agire nel modo migliore – sottolinea l’avvocata Stefania Ascari – la vicenda andrà ovviamente chiarita nelle sedi opportune”.

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