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Calabria, tritolo di origine militare e detonatori: scoperta dei carabinieri a Platì

Il rinvenimento del tritolo è avvenuto in un terreno privato sito nel Comune di Platì e di proprietà di un uomo di 76 anni che non ha saputo dare una valida giustificazione alla provenienza e detenzione del materiale. Secondo gli inquirenti, se assemblati, l’esplosivo e i detonatori avrebbero avuto un “potenziale micidiale”.
A cura di Antonio Palma
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Tritolo di provenienza militare ad alto potenziale e diversi detonatori occultati insieme e che se usati avrebbero potuto provocare una strage, è quanto hanno scoperto i carabinieri della Stazione di Platì, nella città metropolitana di Reggio Calabria, assieme ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, durante un blitz scattato nelle scorse ore in un terreno privato proprio nel territorio di Platì dove ai militari era stato indicato un covo. L’esplosivo era occultato nella vegetazione ed era tenuto in pessimo stato di conservazione ma era ancora altamente pericoloso. Il materiale nel dettaglio era rappresentato da circa 180 grammi di tritolo ad alto potenziale di provenienza militare e non reperibile in commercio una miccia a lenta combustione e 12 detonatori.

Secondo gli inquirenti, se assemblati, l’esplosivo e i detonatori avrebbero avuto un “potenziale micidiale”. La scoperta rientra nelle operazioni di rastrellamento che periodicamente vengono svolte nelle aree rurali dell’entroterra della locride dai carabinieri per individuare armi, materiale esplodente e sostanze stupefacenti nascosti in zone boschive, casolari abbandonati, pozzi ed anfratti naturali. Il rinvenimento del tritolo è avvenuto in un terreno privato sito nel Comune di Platì e di proprietà di un uomo di 76 anni che non ha saputo dare una valida giustificazione alla provenienza e detenzione del materiale. Per il pensionato è scattato l’arresto con l’accusa di detenzione illegale di esplosivi. Il gip ha disposto per lui la misura cautelare degli arresti domiciliari. Per portare via l’esplosivo sono intervenuti gli artificieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria che hanno proceduto alla messa in sicurezza del materiale reperito, alla relativa campionatura e successiva distruzione disposta dall’Autorità Giudiziaria.

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