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Notizie sulla detenzione di Patrick Zaki in Egitto

Bologna, Patrick Zaki inaugura l’anno accademico: “Grazie, la prima parte del sogno si è avverata”

Lo studente egiziano Patrick Zaki si è collegato durante la cerimonia a Bologna: “La libertà è un diritto inestimabile, si fermi la guerra in Ucraina”.
A cura di Beppe Facchini
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Patrick Zaki torna all'università di Bologna, anche se per ora solo in collegamento. Sabato 26 febbraio, l'Alma Mater, l'antico ateneo emiliano, ha inaugurato il nuovo anno accademico con un intervento, online, del trentenne studente del master internazionale in studi di genere Gemma, tornato a casa dopo 22 mesi di prigionia ma ancora in attesa dell'ultima udienza del processo a suo carico, fissata a inizio aprile. “Sono fortunato di far parte della famiglia Unibo -ha sottolineato Zaki -: durante questa esperienza la mia famiglia, la mia fidanzata e io non ci siamo mai sentiti soli”.

All'evento solenne, oltre alle autorità locali e al magnifico rettore Giovanni Molari, era presente anche la ministra dell'università e della ricerca, Maria Cristina Messa. “Voglio abbracciare virtualmente Patrick -ha detto- per quello che rappresenta, per quello che è e per il suo sorriso che continua a darci ancora oggi, nonostante tutto”. “È stato un lungo viaggio, ma anche una grande sfida -ha continuato invece lo studente egiziano, ripercorrendo le sue vicissitudini-. Quando sono stato arrestato mi sono sentito perso. Ho sempre continuato a pensare ai miei studi e alla mia borsa di studio. Avevo lavorato tanto per averla e continuavo a pensare che sarei stato rilasciato presto e sarei stato in grado di riprendere a studiare e ho sempre detto che volevo tornare ai miei studi”. Ringraziando ancora Bologna e il suo ateneo per l'impegno profuso fin dal momento dell'arresto, Zaki ha aggiunto: “Sin dal primo giorno siamo stati sommersi da un grande affetto attraverso chiamate, post, messaggi da tutto il mondo e specialmente da Bologna e dal resto d’Italia. Tutti chiedevano di me e tutto questo è successo grazie alla posizione ferma che l’università aveva deciso di tenere. Ci sono stati da subito riflessi immediati grazie alle dichiarazioni, alle dimostrazioni e le chiamate attraverso gli organi istituzionali e governativi non solo in Italia, ma in tutta Europa -ha proseguito-. E grazie al fatto che l’università si è assunta una grande responsabilità rispetto al mio caso, menzionandolo ogni volta che era possibile ed esponendo la mia immagine in tutte le aule, le biblioteche e a tutti gli eventi, anche se non era richiesto che lo facesse”

“Penso che la reale sfida sostenuta dall’università, che mi ha fatto preoccupare, sia stato l’impegno continuo nella pandemia di covid -ha inoltre spiegato lo studente-. Quando controllavo i numeri dei casi pensavo che non sarei stato più una priorità, ma ho sempre perso la scommessa quando si è trattato di verificare l’impegno e la dedizione (per la mia causa). Voglio essere onesto, se l’università avesse preso un’altra decisione relativa al mio caso, nessuno l’avrebbe biasimata, ma anzi qualcuno sarebbe stato d’accordo con quel punto di vista che avrebbe evitato i problemi del far parte di un’equazione politica che non portava benefici, ma l’università ha scelto di stare al mio fianco. Ha scelto di combattere per la libertà di espressione del suo studente e di lavorare come difensore dei diritti umani. Sarò sempre debitore all’università e alla città di Bologna per aver fatto reso ben noto il mio caso in tutto il mondo, sulla scena accademica, politica, culturale e perfino sportiva”.

Patrick Zaki appena liberato
Patrick Zaki appena liberato

“La libertà è un diritto inestimabile e sono grato per la mia libertà a tutti coloro che hanno combattuto ogni giorno perché io fossi di nuovo libero” ha infine aggiunto Patrick Zaki, prima di un ringraziamento particolare per la sua docente Rita Monticelli, coordinatrice del master, intanto eletta in consiglio comunale a Bologna. “Un mentore, una professoressa, una donna che mi ha difeso e che è ora un membro della mia famiglia: hai combattuto per me senza mai fermarti, come una madre farebbe per i suoi stessi figli. Non potrò mai ringraziarti per il tuo affetto e la tua gentilezza. Voglio dirti ‘grazie' anche se so che questa parola non sarà mai abbastanza”. Chiedendo dall'Egitto lo stop alle ostilità fra Ucraina e Russia, Zaki ha quindi concluso: “Dalla mia piccolissima cella ho sognato spesso questo momento. La prima parte del sogno si è avverata, la seconda si avvererà appena tornerò nella mia Bologna”.

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