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Blitz anti ‘Ndrangheta, oltre 200 arresti nel Cosentino: in manette anche sindaco di Rende

Sono 202 le ordinanze emesse dal Gip su richiesta della Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri. ai domiciliari anche Marcello Manna, avvocato e sindaco di Rende nonché presidente di Anci Calabria.
A cura di Antonio Palma
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Il procuratore Nicola Gratteri
Il procuratore Nicola Gratteri

Oltre duecento ordinanze di custodia cautelare che vedono come destinatari esponenti della criminalità organizzata ma anche amministratori locali, professionisti e imprenditori, e un totale di 254 indagati. Sono i numeri di una vasta operazione anti ‘Ndrangheta scattata nelle prime di questa mattina, giovedì 1 settembre, con il coordinamento dalla Procura antimafia di Catanzaro.

Dall’alba Carabinieri, polizia e Guardia di finanza stanno eseguendo su tutto il territorio calabrese 202 ordinanze di custodia cautelare emesso dal Gip distrettuale del capoluogo su richiesta della Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri.

Marcello Manna
Marcello Manna

Tra le persone coinvolte anche Marcello Manna, avvocato e sindaco di Rende nonché presidente di Anci Calabria. Con Manna sono coinvolti anche l'assessore ai Lavori pubblici dello stesso comune e l'assessore alla manutenzione e al decoro urbano di Cosenza. Tutti e tre sono agli arresti domiciliari. Le accuse per il primo cittadino sarebbero legate a una presunta corruzione politica-elettorale, risalente alle passate elezioni comunali. Nell’inchiesta coinvolti anche professionisti cosentini tra cui avvocati e imprenditori.

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Molti i reati contestati a vario titolo agli altri numerosi indagati. Si va dall’associazione per delinquere di tipo mafioso all’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dall’organizzazione illecita di giochi anche d'azzardo e di scommesse, al riciclaggio, all’autoriciclaggio e al trasferimento fraudolento di beni e valori.

Oltre ai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, dalle Squadre mobili di Cosenza e Catanzaro e dallo Sco, che hanno eseguito gli arresti, in campo anche finanzieri del Comando provinciale di Cosenza e del Nucleo di polizia economica finanziaria di Reggio Calabria, dal Gico di Catanzaro e dallo Scico della Guardia di finanza.

Contemporaneamente agli arresti, infatti, è stato eseguito nell’ambito della stessa inchiesta anche un sequestro di beni mobili ed immobili per un valore di 72 milioni di euro tra conti correnti, aziende e società varie. Il provvedimento di sequestro è stato disposto dal magistrato della Dda ed ha carattere preventivo d'urgenza. Successivamente, dunque, dovrà essere sottoposto al vaglio del Gip distrettuale.

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