Bimbo in gita con la famiglia colpito di striscio da colpo di fucile a pallini: “È stato un cacciatore”
Una passeggiata domenicale avrebbe potuto trasformarsi in tragedia per una famiglia di Avio.
Un bambino è infatti stato colpito di striscio da un colpo di fucile a pallini – sparato verosimilmente da un cacciatore – mentre passeggiava con i genitori e il fratellino sulla pista ciclabile che, in Trentino, costeggia il fiume Adige.
È successo domenica pomeriggio, all'altezza di Borghetto, in provincia di Trento. Per fortuna il bambino non è grave, ha riportato solo una piccola ferita alla testa, ma la famiglia ha sporto denuncia ai carabinieri, che stanno indagando su quanto accaduto.
A quanto pare, stando alla testimonianza del papà del piccolo, i colpi sarebbero stati sparati a circa 100 metri di distanza da due cacciatori che poi si sarebbero dati alla fuga. "Abbiamo sentito due botti molto forti e poi diversi pallini sono caduti sulle nostre teste", ha raccontato l'uomo a L'Adige.
"È un fatto grave. Nulla da togliere per chi ha questa passione ma la caccia va fatta nei luoghi idonei e non dove passeggia la gente, bisogna fare attenzione e seguire le regole", ha commentato il sindaco di Avio, Ivano Fracchetti.
Sulla vicenda è intervenuta anche l'Enpa (Ente nazionale protezione animali): "Queste persone armate che vagano per il territorio sono ormai un vero pericolo. Imbracciano fucili che possono uccidere animali di grossa taglia (un cervo adulto supera i due quintali di peso) e a grande distanza (la gittata dipende dalla dimensione dei pallini e dalla carica della cartuccia, in genere va dai tra i 150 ai 300 metri per una munizione spezzata e supera i 1.500 metri per un fucile a canna liscia e a palla unica)", si legge in un comunicato.
L'Enpa, a fronte di questo "ennesimo grave evento, che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori, chiede che si stabilisca l'immediata sospensione della caccia e si riunisca il comitato per la sicurezza pubblica, al fine di stabilire maggiori e più stringenti limiti all'esercizio venatorio, perché la sicurezza dei cittadini deve essere considerata dagli Organi preposti prioritaria di fronte a qualsivoglia ‘divertimento', ancor più se attuato imbracciando armi letali".