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Biella, “Giochiamo ai fidanzati”: il nonno stupra il nipotino di 6 anni

L’anziano, 73enne di Biella, che si era offerto di badare a lui dopo l’allontanamento del padre per maltrattamenti nei confronti della mamma del bambino. Le testimonianze rese dal piccolo hanno confermato anni e anni di molestie. Pare che il pensionato proponesse al nipotino di “giocare ai fidanzati”…
A cura di Biagio Chiariello
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Un 73enne di Biella avrebbe abusato sessualmente del nipotino di 6 anni: il nonno è stato rinviato a giudizio accusato di violenza sessuale. La madre della presunta vittima si era insospettita per atteggiamenti tenuti dal figlio sia all'asilo che in presenza della nonna materna, a cui come riporta La Stampa aveva proposto di “giocare ai fidanzati”, cercando di baciarla e nascondendosi le parti intime con una coperta, spiegando che quel “gioco” glielo aveva insegnato il nonno, che si era offerto di badare a lui dopo l'allontanamento del padre per le violenze perpetrate nei confronti della madre. A quel punto la madre aveva deciso di chiedere l’aiuto al reparto di neuropsichiatria infantile, che aveva segnalato la vicenda al tribunale. I carabinieri avrebbero trovato nel cellulare della moglie del pensionato foto del bambino in mutande. Ma nonostante ciò il 73enne non aveva voluto lasciare in pace il bimbo, prendendo a seguirlo ogni volta che la domenica andava in oratorio. A quel punto sarebbe scattato il divieto di avvicinamento al piccolo.

Una storia davvero amara quella della famiglia, con il bambino che ha dovuto assistere sin da molto piccolo ai maltrattamenti del padre, figlio del settantatreenne, nei confronti della genitrice. A seguire quell'indagine erano stati i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria guidati dal luogotenente Tindaro Gullo, che si sono trovati per la seconda volta a intervenire. Sono stati a raccogliere le prime testimonianze, compresa quella del bambino, sentito alla presenza della psicologa Simona Ramella Paia, che aveva confermato anni di molestie. A difendere il pensionato è l'avvocato Luca Bertagnolio, mentre a sostenere l'accusa, dopo aver coordinato le indagini, è il sostituto procuratore Federico Carrai.

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