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Bazzano, spara ai ladri e ne uccide uno, custode indagato per omicidio: “Volevo solo spaventarli”

“Era notte quando ho sentito dei rumori, mi sono spaventato e ho preso la pistola ma non volevo colpirli, solo spaventarli, non so come ho fatto a ucciderlo” ha spiegato il custode della villa di Bazzano, Stefano Natalini, che ieri ha ucciso un uomo dopo aver sentito dei ladri. L’uomo risulta indagato per omicidio preterintenzionale ma le indagini proseguono.
A cura di Antonio Palma
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“Non volevo uccidere, volevo solo spaventarli” è quello che ripete da ore Stefano Natalini, l’uomo ancora sotto shock dopo aver sparato a dei ladri che si erano introdotti nella villa di cui è il custode a Bazzano, nel comune sparso di  Valsamoggia, uccidendo una di loro. Al momento l’uomo risulta indagato per omicidio preterintenzionale ma le indagini proseguono per accertare esattamente l’accaduto e la reale dinamica dei fatti. “Il pubblico ministero avrebbe potuto partire dall'omicidio volontario, però, proprio perché si è capito subito che il mio assistito è una brava persona, è partito da lì" ha spiegato il legale del custode. La Procura di Bologna, che indaga sull’accaduto, ha precisato che il caso di imputazione finale dipenderà dalle valutazioni che saranno effettuate in base agli accertamenti tecnici dei reparti della Scientifica dei Carabinieri e quelli del medico legale. Bisogna infatti capire da dove è partito il colpo mortale in base a traiettoria e ferite.  In questo senso nella villa i Ris hanno proseguito i rilievi per ore mentre l’autopsia sul cadavere della vittima sarà effettuata nei prossimi giorni.

Il custode dal suo canto continua ribadire che si è tratto di un errore, che lui volva solo spaventare i ladri dopo essersi accorto della loro presenza. “Erano circa le quattro di notte quando ho sentito dei rumori, mi sono spaventato e ho preso la pistola… Ho aperto la finestrella posteriore e ho sparato tre colpi verso i campi” avrebbe raccontato al pm Manuela Cavallo, secondo quanto riporta il Corriere della sera. L'arma era regolarmente detenuta. “Sentivo che erano molto vicini. Sono andato all’altra finestra e ho visto che erano all’interno della tettoia, che è l’anticamera della casa, sotto di me c’erano delle torce, allora ho sparato altri due colpi ma in fondo, su un lontano capannone disabitato. Non sotto di me, dove sentivo le voci e vedevo le luci” ha sottolineato Natalini.

In tutto sarebbero stati esplosi cinque colpi, alcuni dei quali hanno centrato un giovane di 20-25 anni a circa venti metri di distanza, ritrovato cadavere poco dopo accanto a una torcia ma senza armi al seguito. Dai primi rilievi pare che fosse parte di una piccola banda che stava cercando di portare via degli attrezzi agricoli da un capanno della zona. “Il mio cliente non si spiega come potesse essere lì la vittima. Bisogna capire bene la dinamica” ha spiegato l’avvocato Giovanni Donati, concludendo: “Bisogna vedere se il colpo è stato diretto o ha preso la vittima di rimbalzo e comunque sia, siamo di fronte all’ennesima tragedia causata da un tentato furto. Il mio cliente ne aveva già subiti altri ed era preoccupato”

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