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Bari, ventenne uccisa dal fidanzato: gli investigatori lo smascherano su Facebook

Antonio Giannandrea ha ucciso, forse per gelosia, Antonella Riotino, 20enne di Putignano, e ha gettato il suo corpo in una scarpata. I carabinieri sono arrivati a lui grazie a Facebook, delle parole o qualche immagine l’hanno tradito. Il giovane, in caserma, ha confessato il delitto.
A cura di Susanna Picone
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Antonio Giannandrea ha ucciso, forse per gelosia, Antonella Riotino, 20enne di Putignano, e ha gettato il suo corpo in una scarpata. I carabinieri sono arrivati a lui dopo le indagini condotte su Facebook, delle parole o qualche immagine l’hanno tradito. Il giovane, in caserma, ha confessato il delitto.

Ancora una tragedia che spezza la vita ad una ragazza di appena vent’anni. Pochi giorni fa il caso dell’omicidio di Stefania Noce ad opera dell’ex fidanzato Loris Gagliano aveva scosso e indignato tutti per la violenza efferata di un gesto che aveva distrutto una famiglia, che da Putignano, in provincia di Bari, arriva l’ennesima storia di una violenza ingiustificata. La vittima odierna si chiamava Antonella Riotino, era una studentessa come colui che ha deciso di interrompere il suo percorso, Antonio Giannandrea che venti anni ancora non li ha compiuti.

Un gesto folle, forse dettato dalla gelosia, che ha spinto il giovane ad uccidere la sua vittima e poi, come se niente fosse, è tornato a casa e si è messo al computer. I carabinieri della compagnia di Gioia del Colle sono arrivati presto a lui e, in caserma, l’hanno interrogato. La scomparsa di Antonella era stata denunciata dai familiari qualche ora prima del ritrovamento del cadavere, avvenuto in una scarpata alla periferia della cittadina: è stato lo stesso omicida a portare i carabinieri sul luogo del delitto.

Sul corpo di Antonella sono stati trovati segni di strangolamento, di percosse e di arma da taglio, torture avvenute a quanto pare in seguito all’ultima lite tra i due fidanzati. Anche il suo volto è stato sfigurato forse con un sasso. Una lite avvenuta per strada, la colluttazione e infine il corpo, ormai cadavere, spinto nella scarpata.

Gli investigatori sono arrivati al killer grazie a Facebook

Ancora una volta i social network si rivelano uno strumento importante per risolvere casi di giustizia: anche in questo caso il giovane omicida di Antonella, dopo il terribile delitto, era tornato a casa e su Facebook aveva lasciato qualche traccia che ha fatto intuire che il ragazzo stava nascondendo qualcosa. Poi la convocazione in caserma, il lungo interrogatorio per arrivare a scoprire dove avesse nascosto il corpo di Antonella. Dopo qualche prima bugia Antonio non ha retto alla pressione e ha confessato tutto. Per lui l’accusa è di omicidio volontario.

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