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Bari, pistole di segnalazione e bombe carta alla protesta dei pescatori: feriti due poliziotti 

Due agenti di polizia che stavano svolgendo il servizio di ordine pubblico alla manifestazione organizzata stamattina a Bari dai pescatori pugliesi sono rimasti feriti e sono stati condotti in ospedale a causa dell’esplosione di alcune bombe carta lanciate dai marittimi, che chiedono la revisione delle leggi europee che impongono l’uso di reti più larghe che farebbero perdere il 50% del pescato.
A cura di Davide Falcioni
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Tensione alle stelle questa mattina a Bari, dove durante la manifestazione organizzata dai pescatori pugliese sul lungomare due poliziotti che stavano svolgendo il servizio d'ordine sono stati medicati da personale del 118 in seguito all'esplosione di un petardo lanciato da un manifestante, che ha provocato un trauma cranico con amnesia retrograda ad un agente e una contusione alla testa ad un altro. I due poliziotti sono stati portati in ospedale, il primo in codice giallo, l'altro in codice verde. Alcuni pescatori hanno fatto ricorso, oltre ai petardi, anche alle pistole di segnalazione che si utilizzano in mare.

Alla manifestazione di protesta hanno preso parte questa mattina circa 500 pescatori pugliesi, che hanno chiesto la modifica delle leggi europee  che impongono l'uso di reti più larghe che fanno perdere il 50% del pescato. I marittimi sono partiti in corteo dal molo San Nicola da dove hanno raggiunto l'Autorità portuale. Qui, anziché sciogliersi, i manifestanti hanno proseguito nel Borgo antico raggiungendo poi via Brigata Regina. Durante il tragitto alcuni pescatori hanno utilizzato le pistole di segnalazione e lanciato petardi, uno dei quali ha colpito due poliziotti del servizio d'ordine.

Fino a oggi – hanno spiegato i contestatori – sono state numerose le richieste di modifica della legge rimaste inascoltate. "Stiamo chiedendo a gran voce da anni la modifica dei regolamenti comunitari – ha detto Nicola Parente, uno dei portavoce dei manifestanti -. Qualcuno vuole fare passare i pescatori come coloro che vogliono prendere i pesci piccoli, ma non è cosi'". "Nel Mediterraneo e soprattutto nel basso Adriatico – ha proseguito – ci sono circa 60 specie commercialmente valide, adulte e di piccole dimensioni, ma per l'Ue non possiamo pescarle". I pescatori inoltre chiedono di ridiscutere il quadro sanzionatorio e le pene accessorie. "Se a me fanno una sanzione di 2mila euro – ha aggiunto Parente – non ho più diritto a prendere i soldi del fermo biologico dell'anno, non posso più accedere ai fondi comunitari, alla domanda per l'arresto definitivo, cioè la demolizione della barca e della licenza". Tra le proposte dei marittimi il prolungamento del fermo pesca, per l'accrescimento delle specie marine. "Quest'anno il fermo pesca si è ridotto a 30 giorni – ha concluso Parente -. Siamo stati noi pescatori a chiedere la proroga di 12 giorni".

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