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Assalto al portavalori in A1, la banda composta da 15 rapinatori puntava a 2,5 milioni di euro

Era composta da almeno 15 rapinatori esperti e puntava a un bottino di circa 2,5 milioni di euro la banda di malviventi che lunedì sera ha messo a ferro e fuoco un tratto dell’autostrada A1 per rubare un portavalori tra Modena e San Cesario sul Panaro. La banda era divisa i due sottogruppi che avevano compiti ben precisi grazie a una pianificazione messa punto nel minimo dettaglio.
A cura di Antonio Palma
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La banda di rapinatori che ha messo a ferro e fuoco un tratto dell'autostrada A1 per rubare un portavalori tra Modena e San Cesario sul Panaro, nei pressi della località Valsamoggia, era composta da almeno 15 rapinatori esperti e puntava a un bottino di circa 2,5 milioni di euro. È quanto emerge dalle prime indagini sul violento assalto avvenuto lunedì sera sull'Autostrada del Sole, all'altezza del km 178. La banda era divisa i due sottogruppi che avevano compiti ben precisi grazie a una pianificazione messa punto nel minimo dettaglio. Così, mentre c'era chi metteva dei chiodi sulla carreggiata per fermare il traffico e lo stesso furgone portavalori obiettivo della rapina, altri incendiavano i mezzi e costringevano due camionisti a mettere di traverso i tir per costringere il portavalori a fermarsi e il traffico a bloccarsi.

La fuga preparata con cura

Proprio i tempi certi che i malviventi si erano dati li avrebbe spinti a lasciare l'area senza bottino quando non sono riusciti a ad aprire il furgone portavalori. Una fuga che era studiata altrettanto nei particolari e che forse si è servita anche di altri complici che attendevano poco lontano. I rapinatori probabilmente sono passati attraverso fori creati già in precedenza lungo la barriera fonoassorbente dell'autostrada  per dileguarsi attraverso le campagne e far perdere le loro tracce.  Poco si sa sulla loro identità a parte il fatto che alcuni testimoni li hanno descritti con accento meridionale dopo averli sentiti urlare le loro minacce agli automobilisti, armati fino ai denti, anche di kalashnikov.

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Rapina opera di professionisti

Sicuramente si tratta di professionisti del settore incuranti dell'enorme traffico in zona e armati di tutto punto persino di un ordigno col quale hanno cercato di aprire le portiere del mezzo blindato riuscendoci solo in parte visto che il buco creato era tropo piccolo per entrare. Il gruppo aveva rubato diverse auto per arrivare sul luogo della rapina e non ha esitato a incendiarle tutte  per non lasciare tracce prima di darsi alla fuga

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