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Arezzo, il marito la scopre a letto con l’amante, lei si difende: “Mi ha violentata”

La donna ha continuato a sostenere la sua tesi fino alla denuncia nei confronti dell’altro uomo con il quale però, per sua stessa ammissione, si è frequentata per circa due anni. Nonostante i tanti dubbi nel racconto della presunta vittima e le perplessità sorte durante gli accertamenti investigativi, gli inquirenti della squadra mobile hanno trasmesso gli atti in Procura.
A cura di Antonio Palma
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"Io non volevo, è lui che mi ha costretto con la forza violentandomi", così una cinquantenne aretina si è giustificata davanti al marito infuriato dopo che il coniuge l'aveva sorpresa a letto abbracciata con un altro uomo con il quale, però, si è scoperto aveva avviato una relazione che andava avanti da anni. È il singolare episodio raccontato dalla polizia di Arezzo nel report stilato per un bilancio delle operazioni portate avanti dagli agenti nell'ultimo anno e reso pubblico in occasione della festa annuale del corpo. Come riporta La nazione, nonostante i dubbi del marito e degli stessi poliziotti, la donna ha continuato a sostenere la sua tesi fino alla denuncia nei confronti dell'altro uomo con il quale, per sua stessa ammissione, si è frequentata per circa due anni.

La donna ha sostenuto di essere stata vittima di stupri e violenze a più riprese nel corso di queste frequentazioni ma di non aver denunciato nulla per paura. Secondo il suo racconto, i rapporti sessuali avvenivano nei posti più disparati, compresa la casa della donna,  e comprendevano anche l'uso di oggetti  e ortaggi. La donna però ha sostenuto che in tutte le occasioni lui l'avrebbe sempre obbligata a sottomettersi ai suoi voleri, abusando sessualmente di lei. Il caso è emerso però solo dopo la scoperta del tradimento da parte del marito nello scorso inverno e la successiva denuncia alle forze dell'ordine.

Dopo aver indagato per alcune settimane, raccogliendo testimonianze e prove dei fatti riportati, sono emersi molti dubbi nel racconto della presunta vittima. Nonostante le perplessità sorte durante gli accertamenti investigativi, gli inquirenti della squadra mobile di Arezzo hanno trasmesso comunque il fascicolo di indagine alla locale Procura affinché un magistrato possa giudicare e decidere se ci siano gli elementi per chiedere un rinvio a giudizio o, al contrario, archiviare il caso.

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