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Appello per curare Pepa: il cane che ha salvato la vita a Giorgio, il neonato abbandonato

Nell’aprile scorso ha trovato il bebè abbandonato vicino al cimitero di Rosolina. Ora l’animale-eroe sta male: ha un tumore a una zampa, sta affrontando cure molto costose, e dovrebbe essere operata all’arto. “Lei ha salvato la vita ad un piccolo neonato, ora speriamo nel buon cuore della gente che possa salvare la vita del cane aiutandoci” dice la figlia della proprietaria.
A cura di Biagio Chiariello
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Il cane eroe di Rosolina sta male. Stiamo parlando di Pepa, la cagnolina che ad aprile aveva salvato Giorgio, il neonato abbandonato fuori dal cimitero del comune in provincia di Rovigo. “Sta male, si è ammalata di un brutto tumore – racconta Sara, la figlia dell’anziana proprietaria – le cure sono molto costose e l’operazione complicata. Stiamo facendo tutto il possibile per curarla. Ci piacerebbe sapere se esiste la possibilità di aiutarci per creare una piccola raccolta fondi per operare il cane. Lei ha salvato la vita ad un piccolo neonato, ora speriamo nel buon cuore della gente che possa salvare la vita del cane aiutandoci”.

Sara ha lanciato un appello tramite i social network. In poche ore, sono state moltissime le condivisioni del post pubblicato anche Su Facebook: una gara di solidarietà, per aiutare Pepa a continuare a vivere. La raccolta fondi è partita la scorsa settimana (l’Iban della carta prepagata aperta appositamente per le cure di Pepa: IT 600 01030 89330 PREP96673748), e Sara chiede anche piccole donazioni. “Pepa ha undici anni – racconta ancora Sara – è una super golosona. Ce fosse un cane speciale per mia madre lo si era capito sin da quando lei abitava a Padova e andava spesso a trovare la cagnolina, che all’epoca apparteneva a un gruppo di studenti. Poi, quando se ne sono andati, hanno deciso di regalarle il cane”.

Lo scorso 24 aprile Pepa è diventata una sorta di celebrità in Italia, salvando il piccolo Giorgio. Attirata da quel piccolino in fasce, dentro ad una sacca da tennis, che rischiava di morire di freddo e di fame, aveva consentito alla sua padrona, che quella mattina stava passeggiando, di dare l’allarme. “Mia madre e Pepa sono molto legate – racconta ancora la figlia- ma l’ho rassicurata: riusciremo a superare anche questo”.

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