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Annegato nel fiume durante controllo di polizia, gli amici “Scappava perché ha visto gli altri farlo”

Oussama Benrebha, che lascia moglie e un figlio piccolo, faceva parte di un gruppetto di cinque uomini quando una pattuglia della polizia, durante un servizio di prevenzione sul territorio, lo ha fermato lungo una strada che corre parallela al fiume Brenta, a Padova.
A cura di Antonio Palma
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“È scappato perché ha visto gli altri farlo” ne sono convinti gli amici di Oussama Benrebha, il giovane 23enne morto annegato nel fiume Brenta, a Padova, dopo essere caduto in acqua durante un fermo di polizia nel pomeriggio di martedì scorso.

Il ragazzo di origine magrebine, che lascia moglie e un figlio piccolo, faceva parte di un gruppetto di connazionali composto in tutto da cinque uomini quando una pattuglia della polizia del commissariato Stanga, durante un servizio di prevenzione sul territorio, lo ha fermato lungo una strada che corre parallela al fiume Brenta.

A questo punto i cinque sarebbero scappati. Afferrato dai poliziotti, il ragazzo si sarebbe divincolato ma nella colluttazione sarebbe finito nel fiume senza uscire più a riemergere.

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“Era arrivato da poco qui, parlava pochissimo l'italiano. Stava sempre a casa perché aveva il bimbo asmatico e stava sempre con lui. Probabilmente ha visto che gli altri sono scappati ed è scappato anche lui” ha raccontato la cognata al Gazzettino.

Secondo la donna il gruppo si era riunito per andare a mangiare insieme quando è stato intercettato dagli agenti. “Lui sapeva nuotare” spiegano gli amici che non sanno darsi spiegazione di quanto accaduto.

In una dichiarazione alle televisioni locali sul luogo del ritrovamento del cadavere, una giovane ha dichiarato che gli agenti "lo stavano picchiando e l'hanno buttato nel fiume". La ragazza ha detto di averlo visto da una videochiamata fatta da altri che assistevano al controllo degli agenti. “Nella videochiamata si vede che lo hanno picchiato. Adesso vedremo come muoverci, perché non è giusto” ha dichiarato.

La Questura di Padova ha replicato che le accuse della ragazza non trovano alcun riscontro in nessuna testimonianza e sono pronti a denunciare chi ha fatto tali affermazioni. Secondo i poliziotti, il ragazzo si era opposto al controllo e per scappare aveva anche reagito, ferendo un agente che era stato poi medicato dal personale del 118.

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