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Alessandro Gozzoli morto legato al letto, fermato un sospettato in Romania: c’è anche un complice

A due mesi dal suo omicidio, è stato fermato un uomo per l’omicidio di Alessandro Gozzoli, il 40enne trovato morto legato al suo letto. L’indagato è stato fermato in Romania e ci sarebbe anche un complice.
A cura di Chiara Ammendola
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Alessandro Gozzoli (foto Facebook)
Alessandro Gozzoli (foto Facebook)

C'è un fermo per la morte di Alessandro Gozzoli, il 40enne originario di Bazzano, in provincia di Bologna, trovato senza vita nella sua abitazione a Casinalbo, in provincia di Modena, lo scorso 10 marzo. Si tratta di un uomo individuato dalle forze dell'ordine in Romania.

Il fermo è avvenuto nei giorni scorsi, e stando a quanto si apprende la polizia locale sarebbe sulle tracce di un suo connazionale. Il sospettato è stato preso dalle forze dell'ordine in Romania e nei prossimi giorni verrà consegnato all'Italia. Le indagini dei carabinieri fin da subito si erano concentrate sulle ultime persone che avevano incontrato il 40enne, e si era vagliata l'ipotesi un appuntamento per un incontro, concordato sui social.

Una prima ricostruzione aveva portato gli inquirenti a valutare un gioco erotico finito in tragedia: i carabinieri della compagnia di Modena però non hanno mai escluso nemmeno l'ipotesi della rapina. Gozzoli è stato ritrovato senza vita nel suo letto, coperto con un lenzuolo, con le mani e i piedi legati. Gli era stata rubata l'auto, poi ritrovata, e altri oggetti erano spariti dalla casa.

La notte precedente le telecamere di videosorveglianza poste nei pressi dell'abitazione dell'uomo avevano inquadrato un uomo alto, dai capelli chiari, mentre si allontanava dall'appartamento del 40enne a Casinalbo di Formigine. Il fermato, rintracciato nei giorni scorsi, sarebbe un uomo di nazionalità romena, che gravitava in Emilia e un altro suo connazionale sarebbe ancora ricercato dalle forze dell'ordine.

“Chiediamo giustizia per Alessandro e speriamo che arrivi presto – le parole di Simona, sorella di Gozzoli, il giorno dei funerali – siamo più sereni sapendo che adesso non soffre più. Ora è in cielo e questo ci dà un po' di conforto”.

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