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Alessandria, medico si presenta al lavoro con la febbre: aveva il Covid, 4 infermieri contagiati

Si tratterebbe di infermiere del reparto di Ginecologia dell’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria, il ginecologo sessantenne aveva detto che si trattava di una semplice influenza. Invece aveva più di 38 di febbre e ora è risultato positivo al Coronavirus. Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, sindacato degli infermieri: “Fatto gravissimo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Sono quattro i contagi riscontrati nel reparto di Ginecologia dell’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria dopo che un medico della struttura, risultato positivo al coronavirus, ha continuato a lavorare nonostante i sintomi. L’uomo si sarebbe presentato al nosocomio con la febbre ma, secondo quanto riportato da La Stampa, avrebbe spiegato ai colleghi di avere “solo un’influenza”. In realtà, nonostante lui non lo sapesse ancora, era positivo al Covid-19, come ha annunciato l’azienda ospedaliera, che ha immediatamente avviato le procedure ed effettuato i tamponi a tutto il personale del reparto. Dai controlli eseguiti sugli operatori del reparto di Ginecologia dell'ospedale di Alessandria al momento sono quattro i casi riscontrati di positività al coronavirus: sarebbero tutte infermiere; al momento, non risulta nessun contagio tra i pazienti. Il medico in questione, 68 anni, è ora ricoverato nello stesso ospedale in condizioni che non sono ritenute gravi.

“Le notizie che ci arrivano in queste ore dal reparto di Ginecologia dell'ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria, in merito al presunto avvenuto contagio di quattro colleghe infermiere ad opera di un medico, che nonostante la febbre e i malesseri, per giorni e giorni si sarebbe recato a lavoro, se fossero confermate sarebbero di una gravità indicibile”. Così, in una nota, Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, sindacato degli infermieri, interviene sulla vicenda nell’Alessandrino. "Come sindacato – prosegue il segretario del Nursing Up – chiediamo all'assessore regionale alla Sanità Icardi, ma soprattutto al ministro Speranza, di intervenire immediatamente per far luce sulla vicenda. Se davvero fossero accertate le responsabilità del medico, sarebbe fondamentale che il protagonista di questi contagi fosse deferito alle autorità competenti, per i provvedimenti opportuni che la legge prevede. . In ballo non c'è solo la sicurezza dei nostri infermieri, che ancora una volta sarebbero i primi a pagare e i primi esposti al rischio, ma soprattutto non si può escludere anche il possibile contagio di pazienti", conclude De Palma.

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