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Al Sant’Orsola di Bologna la prima operazione al mondo guidata in realtà aumentata

Non era mai accaduto finora che un visore fosse utilizzato per guidare il vero e proprio atto chirurgico, a causa della difficoltà per il nostro occhio nel mettere a fuoco gli oggetti reali e virtuali contemporaneamente. Il dispositivo VOSTARS ha consentito di visualizzare una linea tratteggiata in 3D direttamente sull’osso del paziente.
A cura di Antonio Palma
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La prima operazione chirurgica al mondo guidata dalla realtà aumentata è avvenuta in Italia, al Policlinico Universitario Sant'Orsola di Bologna dove durante l'intervento il chirurgo ha indossato uno speciale visore in grado di supportarlo e guidarlo davanti la tavolo operatorio per tutto il tempo. Un passo avanti verso la Chirurgia 4.0, possibile grazie a un progetto europeo ma che ha visto la collaborazione tra due università italiane: quella di Bologna, per la parte clinica attraverso il policlinico, e quella di Pisa per il lato tecnologico. Con la collaborazione dei medici emiliani, infatti, dall'Ateneo di Pisa hanno progettato Vostars, acronimo di “Video-Optical See-Through Augmented Reality System, un visore di Realtà Aumentata all’avanguardia che supera le limitazioni dei precedenti dispositivi e viene usato per guidare il vero e proprio atto chirurgico.

L’intervento, condotto dal dottor Giovanni Badiali, era un’operazione di chirurgia maxillo-facciale e consisteva nel resecare e riposizionare mascella e mandibola di un paziente per ripristinare le funzionalità del morso. "Prima dell’intervento abbiamo visualizzato nella realtà aumentata l’anatomia di scheletro facciale, mascellari e linee di taglio." ha spiegato il medico. Ma la vera novità è il passo successivo quando "durante l’operazione il dispositivo ha consentito di visualizzare una linea tratteggiata in 3D direttamente sull’osso del paziente, mostrando il percorso da seguire con lo strumento chirurgico. Con l’aiuto del visore siamo riusciti ad eseguire il taglio della mascella con la precisione richiesta” ha spiegato il medico.

"Fino a questo momento la realtà aumentata non è stata sfruttata appieno in sala operatoria. I visori attualmente in commercio rendono disponibili direttamente nel campo visivo alcuni contenuti digitali, come per esempio l’immagine tridimensionale dell’organo da operare. Queste immagini virtuali, ottenute dagli scanner radiologici (come TAC e Risonanza Magnetica) vengono di solito visualizzate dal medico prima dell’operazione, per aiutarlo nella preparazione dell’intervento. Non era mai accaduto finora che un visore fosse utilizzato per guidare il vero e proprio atto chirurgico, a causa della difficoltà per il nostro occhio nel mettere a fuoco gli oggetti reali e virtuali contemporaneamente", ha spiegato infatti Vincenzo Ferrari, del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa e coordinatore del team europeo che ha progettato Vostars.

Il visore VOSTARS invece è stato sviluppato per far fronte a questi problemi. Per arrivarci son stati tre anni  di lavoro e l'impegno si scienziati e tecnici di quattro paesi diversi. "Abbiamo dovuto risolvere problemi molto complessi, che riguardano principalmente la coordinazione occhio-mano e la coerenza tra l’immagine reale e quella virtuale temporalmente, spazialmente ed in termini di messa a fuoco" ha spiegato sempre  Ferrari, sottolineando che VOSTARS "combina le immagini di fronte al chirurgo con le immagini radiologiche del paziente, e fa in modo che le due restino perfettamente coerenti e a fuoco. Inoltre, durante le fasi dell’intervento dove la guida virtuale accurata non è richiesta (come all’inizio o alla fine), il visore può diventare trasparente permettendo al chirurgo di avere una vista naturale del campo operatorio direttamente con i propri occhi"

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