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Addio Mara: uccisa da un virus rarissimo dopo 75 giorni d’ospedale, compagna di un ex calciatore

La sua era una malattia rara e senza cura, la leucoencefalopatia multifocale progressiva. Per le esequie, la famiglia ha chiesto che non siano portati fiori ma siano devolute offerte per la ricerca. Suo marito Massimiliano Zerbin aveva un trascorso nell’Udinese.
A cura di Biagio Chiariello
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La leucoencefalopatia multifocale progressiva. Si chiama così la rarissima malattia che ha ucciso Mara Zanetti. Di Porto Tolle (Rovigo), aveva compiuto 46 anni il 25 gennaio. Compagna di vita dell’ex calciatore Massimiliano Zerbin, si è spenta sabato alla casa di cura Madonna della Salute di Porto Viro, assistita dai suoi cari dopo 75 giorni trascorsi in ospedale.

La rara malattia di Mara

Mara lascia Massimiliano, suo compagno da 25 anni, i genitori Gabriella e Luigino, il fratello Massimo la cognata Silvia e i tre nipoti: Sara, Giorgia e Riccardo. Operaia alla mensa dell’ex centrale Enel di Polesine Camerini, i problemi di salute per la donna sono iniziati con una diagnosi di immunodeficienza. La situazione è peggiorata anno dopo anno fino a costringerla al ricovero all’Ospedale Civile di Rovigo, nel reparto neurologico. Alla fine Mara si è spenta senza che venisse trovata una cura per il male che la affliggeva.

I funerali

Stamattina sono stati celebrati i suoi funerali nella chiesa parrocchiale “Sacro Cuore di Gesù” di Cà Tiepolo a Porto Tolle; le esequie sono state precedute, alle 9,30 dalla recita del Rosario. A presiedere la messa è stato il monsignor Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia. Al termine della funzione il feretro è satto accompagnato nel camposanto di Boccasette per la tumulazione. La famiglia ha chiesto che non siano portati fiori ma siano devolute offerte per la ricerca.

I messaggi di cordoglio

Tantissimi i messaggi di cordoglio che in queste ore stanno arrivando anche al papà Luigino, fratello dell’ex sindaco Roberto, ex funzionario dell’associazione Coldiretti, ma anche consigliere comunale e collaboratore del settimanale diocesano “Nuova Scintilla” che con il suo direttore don Vincenzo, la redazione, amministrazione e tutti i collaboratori partecipano all’immenso dolore della famiglia di Mara, così come il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, gli ex sindaci Claudio Bellan e Silvano Finotti, l’ex presidente del Consorzio di Sviluppo Angelo Zanellato, consiglieri regionali e parlamentari. Il padre ha spiegato: “Mia figlia Mara è mancata a causa di un virus che ha causato una Leucoencefalopatia multifocale progressiva; un virus riconosciuto senza terapia e che secondo la letteratura medica, come ci hanno comunicato i medici sia dell’ospedale di Rovigo che di Treviso, non era curabile. Ha trascorso 70 giorni in neurologia a Rovigo; con Mara la sanità si è arresa”.

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