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A Bologna vandalizzata la targa in memoria di Norma Cossetto, la studentessa uccisa nelle foibe

La targa col nome della giovane Norma Cossetto, torturata e uccisa in una foiba nell’autunno del 1943 a 23 anni ,è stata completamente coperta di vernice rossa.
A cura di Antonio Palma
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"Esprimo ferma condanna per l'imbrattamento della targa intitolata a Norma Cossetto, vittima delle foibe, nel giardino di via Guelfa. Un gesto vergognoso, come ogni azione che mira ad offendere o cancellare la memoria. Le vittime di violenze e persecuzione, vanno sempre onorate e ricordate", così il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha condannato pubblicamente quanto accaduto  nel Giardino di via Guelfa del capoluogo emiliano, dove è stata imbrattata la targa che intitola l'area verde a Norma Cossetto, la studentessa italiana uccisa in una foiba nell'autunno del 1943 a 23 anni e Medaglia d'oro al merito civile alla memoria.

Una azione condotta nottetempo nel Giorno del Ricordo, la giornata dedicato alla memoria del dramma delle foibe, e rivendicata poi dal collettivo OSA. La targa col nome della giovane torturata e uccisa  dai partigiani jugoslavi è stata completamente coperta di vernice rossa. Stessa vernice poi usata per alcune scritte a terra. Un gesto condannato duramente anche dal Comitato 10 Febbraio il cui il presidente Emanuele Merlino ha dichiarato: "Non mi stupisce che in questo clima in cui tantissime amministrazioni ricordano, non solo per legge ma ormai consapevoli che è una storia italiana, ci siano estremisti che si ispirano, direttamente o meno, a giustificazionisti, riduzionisti del dramma delle Foibe per oltraggiare".“Il dibattito storico noi non lo abbiamo mai rifiutato, riteniamo sia giusto confrontarsi con chiunque, anche con chi ha idee che riteniamo inaccettabili" ha aggiunto Merlino all’Adnkronos, proseguendo: "D’altra parte penso sia giusto il momento che chi ha un’idea diversa sulla storia dell’esodo e delle foibe abbia però il coraggio di condannare con fermezza questi atti. Il contrasto al tema accettato dell’esodio e delle foibe è per un pregiudizio politico che non cambia e continua a non cambiare.

Non è la prima volta che nel Giorno del Ricordo ci sono atti di vandalismo su simboli di quella tragedia. Quest'anno, nelle stesse stesse ore, anche a Udine un cartello stradale che riporta il nome della studentessa istriana torturata, violentata e uccisa, è stato abbattuto. "Non c’è stato nemmeno il tempo per celebrare la cerimonia di intitolazione della rotonda, che già la violenza di una certa parte politica, che magari osa anche definirsi democratica, si è manifestata con l’abbattimento del palo" ha dichiarato il sindaco di Udine. Un lapide dedicata alla studentessa infoibata è stata inaugurata anche a Genova e posizionata sul Belvedere Da Passano di Oregina.

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