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Attentato Parigi, chi è Karim, il presunto terrorista: sparò a un poliziotto anche nel 2001

Karim C., 39 anni, era già noto alla polizia francese che l’aveva schedato come individuo radicalizzato e potenzialmente pericoloso.
A cura di Davide Falcioni
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Si chiamava Karim C. l'uomo che ha aperto il fuoco su un gruppo di poliziotti in servizio di pattugliamento ieri sera sui Campi Elisi, uccidendone uno e ferendo gli altri due colleghi. Arrivato dal Belgio, era già noto alle autorità francesi che l'avevano schedato con la lettera S, codice che indica i soggetti radicalizzati che potenzialmente potrebbero compiere attacchi terroristici. E' quello che è avvenuto ieri sera, quando a bordo della sua automobile si è avvicinata alla vettura delle forze dell'ordine, ha estratto un kalashnikov – ormai una sorta di "marchio di fabbrica" negli attentati – e fatto fuoco, prima di venire a sua volta colpito e ucciso. Pochi minuti dopo l'attacco, la polizia era già nella sua casa a Seine-et-Marne, a est di Parigi, per effettuare una perquisizione. Nel frattempo si cerca anche un presunto complice: un portavoce del ministro dell’Interno ha spiegato che un avviso di ricerca riguardante un uomo è stato trasmesso dal Belgio alla Francia.

Karim C. arrestato nel 2001 per aver sparato a un poliziotto

In realtà già nel 2001, quando aveva appena 23 anni, Karim ebbe a che fare per la prima volta con uno scontro con la polizia. All'epoca il terrorismo era un rischio assai remoto in Francia come nel cuore dell'Europa. Il 6 aprile 2001 Karim, già noto alle forze dell'ordine per piccoli reati, fu sorpreso a guidare una vettura rubata a Roissy-en -Brie (Seine-et-Marne). Nel tentativo di fuggire si schiantò con un'altra vettura, sulla quale viaggiavano – ironia della sorte – un giovane poliziotto e il suo fratello minore. Stando a quanto riferiscono i media francesi l'incidente culminò con un conflitto a fuoco in cui l'agente rimase ferito, mentre per Karim scattarono subito le manette e una condanna a 15 anni di carcere.

Scontata la pena, i servizi segreti francesi ne seguirono ancora le mosse scoprendo che si era radicalizzato – molto probabilmente proprio in carcere – e schedandolo per questo come individuo potenzialmente pericoloso. Da giorni, secondo quanto fatto trapelare dalle autorità, avrebbe pianificato un attacco alla polizia in un fitto scambio di messaggi su Telegram, attacco effettivamente messo a segno ieri sera. Anche in questo caso, come in molti altri degli ultimi anni, l'attentato è stato rivendicato dallo Stato Islamico.

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