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Assolto dopo tre anni. Il suo reato? Aveva rubato un ovetto di cioccolato

Una vicenda che ha dell’incredibile: uno studente tarantino costretto a un processo perché accusato di aver rubato, tre anni fa, un ovetto kinder. Ieri l’assoluzione: valore della “refurtiva” un euro o poco più, del processo almeno un migliaio.
A cura di Susanna Picone
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Una vicenda che ha dell’incredibile: uno studente tarantino costretto a un processo perché accusato di aver rubato, tre anni fa, un ovetto kinder. Ieri l’assoluzione: valore della “refurtiva” un euro o poco più, del processo almeno un migliaio.

Parlare di un paradosso della giustizia italiana è forse addirittura poco in questa storia che vede protagonista un giovane studente tarantino costretto a sostenere un processo perché accusato di aver rubato, ben tre anni fa, un ovetto Kinder su una bancarella di frutta e dolciumi della litoranea salentina. In breve il racconto del “fatto”: il ragazzo di nome Donato, che all’epoca aveva 18 anni, stava passeggiando con un amico quando, preso l’ovetto in questione dalla bancarella, avrebbe chiesto al rivenditore di pagarlo. La versione dell’ambulante era ovviamente diversa: Donato, secondo lui, avrebbe preso l’ovetto, lo avrebbe nascosto nella tasca del pantalone e, al momento dell’”accusa di furto” sarebbe stato addirittura insultato dal giovane “criminale”.

La storia di un presunto furto di un ovetto che non si risolve con le scuse – Arrivano i carabinieri, portano Donato in caserma, interviene il padre del giovane che, oltre alle scuse per il presunto furto mai “confessato” dal figlio e ad una stretta di mano, cerca anche di chiudere la tragicomica vicenda con un’offerta di risarcimento ma, nonostante tutto, la storia non finisce lì. Il caso dell’ovetto kinder diventa paradossalmente serio arrivando sul tavolo del pubblico ministero Raffaele Graziano. Il diciottenne Donato deve dunque sostenere un processo per furto e ingiurie, poco conta se il valore della refurtiva supera di qualche centesimo un euro mentre il processo ne vale almeno un migliaio. Poco conta se si spendono energie e tanto tempo per processi simili e poco conta, inoltre, se un ragazzo di 18 anni rischia di sporcarsi la fedina penale per una storia del genere.

Poi, dopo tre anni, l’assoluzione perché il fatto non sussiste – Sin da subito l’avvocato del presunto ladro di ovetti di cioccolato si era detto convinto che vi erano tutte le premesse per chiudere il caso con un’assoluzione, come di fatto è avvenuto (ma dopo ben tre anni!) e, leggendo la motivazione della sentenza del tribunale di Taranto che spiega perché il giovane Donato non avrebbe potuto compiere il furto, è quasi impossibile non lasciarsi andare a un sorriso (o all’indignazione): “Il ragazzo indossava un jeans a vita bassa aderente e tale da impedire l’intromissione nella tasca di un uovo di cioccolato”. Lo stesso ragazzo al quale, a causa di questa “accusa”, sarebbe stata respinta anche la richiesta di arruolamento nella Marina militare. I casi della Giustizia italiana.

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