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Il mistero di Mimmo, Giuseppe e Minico: spariti per sempre in una cava di tufo

“Dopo la loro scomparsa nulla fu come prima. Non se ne parlava volentieri. Le mamme avevano paura per i loro figli e se prima andavamo…
A cura di Biagio Chiariello
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"Dopo la loro scomparsa nulla fu come prima. Non se ne parlava volentieri. Le mamme avevano paura per i loro figli e se prima andavamo a scuola da soli, dopo  erano i nostri genitori ad accompagnarci". Simone Lorenzini oggi ha 57 anni, ma il ricordo di Domenico Astorino, detto Minico, di 11 anni, Domenico D' Alcamo,  detto Mimmo, e Giuseppe La Licata, detto Pino, entrambi di 9 anni che scomparvero 50 anni fa ad Aspra, una frazione marinara del Comune di Bagheria, è ancora vivo nella sua mente. Il triste anniversario della loro scomparsa ricorre oggi 9 maggio. E per ricordarli l'amministrazione comunale ha intitolato alla memoria dei tre bambini lo slargo di Aspra.

La storia della scomparsa dei tre bimbi

La storia è stata oggetto di diversi approfondimenti anche televisivi, a cura di trasmissioni come Chi l'ha visto: si ritiene che i bambini di 9, 10 e 11 anni (oggi avrebbero tutti circa sessant’anni), si possano essere persi nei cunicoli di una cava di tufo; forse inghiottiti dalle Grotte dei  Saraceni. E in tanti in quei giorni lasciarono il loro lavoro per cercare i bimbi scomparsi in quegli anfratti. A spingerli in quella direzione fu la testimonianza di un amico dei tre che le  famiglie attendevano a cena. "Di pomeriggio erano in piazza – raccontò il loro coetaneo – e dovevano comprare nella bottega della za' Maria delle candele e dei cerini per farsi luce, mi hanno chiesto se volevo andare con loro nelle grotte a prendere  cose antiche, ma io non sono andato per paura e perché mia  sorella mi avrebbe rimproverato". Le ricerche in quel labirinto di caverne scavate nel tufo dal quale si ricava la pietra di Aspra (di cui sono fatte tante  costruzioni di Palermo) purtroppo non portarono a nulla. Le ipotesi furono tante. Racconta Giuseppa Mistretta che era la maestra del dopo scuola: "Io avevo letto sui giornali dell' operazione del dottor Barnad che aveva trapiantato il cuore malato con quello di un giovane donatore e ho pensato ad un commercio di organi. Ancora oggi ne sono convinta".

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Aspra dedica loro una piazza

E, oggi, a distanza di 50 anni, il sottosuolo di Aspra non ha ancora restituito alcuna traccia dei tre amici. Di loro oggi restano tre foto ingiallite dal tempo. Ed ora quel tratto di strada intitolata ai tre bambini.

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