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ASGI: “La circolare di Salvini minaccia il diritto d’asilo. Protezione umanitaria è costituzionalmente garantita”

L’associazione studi giuridici sull’immigrazione commenta la circolare del ministro Salvini sulla revisione delle modalità di concessione della protezione umanitaria: “È un attacco al diritto di asilo, non si possono velocizzare procedure solo mettendo in secondo piano i diritti delle persone”.
A cura di Redazione
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Ha fatto molto discutere la circolare, anticipata da Fanpage.it, con la quale il ministro dell’Interno Matteo Salvini richiamava le commissioni che si occupano di esaminare le richieste di asilo dei migranti a una maggiore severità di giudizio e a limitare la concessione della protezione sussidiaria o umanitaria. Abbiamo raggiunto al telefono l’avvocato Nazzarena Zorzella, di ASGI, che ci ha spiegato perché la circolare di Salvini è da considerare con grande preoccupazione.

Per quel che concerne la sollecitazione a velocizzare le procedure, spiega: “I tempi del procedimento sono sempre importanti per il destinatario, ma possiamo dire che sono ancora più importanti per il richiedente asilo, spesso alle prese con una attesa infinita per i tempi del provvedimento amministrativo. Il punto è che non si può pretendere di velocizzare la tempistica con la contrazione dei tempi dell’esame. In particolare non si possono tenere audizioni in tempi velocissimi, proprio perché si tratta del momento più importante tanto per il richiedente asilo che per la Commissione che deve valutare. Tagliare i tempi significa rischiare di negare alla radice il diritto di asilo, perché l’audizione racconta la storia personale del richiedente asilo, che è decisiva proprio perché contiene quei particolari che sono elementi determinanti per il giudizio. Non si può dire ‘le audizioni devono terminare entro un’ora’ e pensare che sia sufficiente, è un errore fatto già in passato”. Per l’avvocato Zorzella, infatti, la strada giusta dovrebbe essere quella dell’aumento delle commissioni e del personale specializzato, considerato che “c’è la necessità di un’analisi complessa, che tenga conto di più elementi e di valutazioni che possono richiedere tempi diversi”. Nella lettura di ASGI, la strada scelta è ancora una volta quella sbagliata, dopo che già la riforma Minniti – Orlando aveva ridotto i gradi di giudizio, peraltro “considerando che la Cassazione non può rivalutare i fatti, sostanzialmente è come se avessimo un solo grado di giudizio ormai”. Insomma, quella che sembra solo una questione di buonsenso, la "velocizzazione" dei procedimenti, può invece costituire un attacco ai diritti dei richiedenti asilo.

Altra questione sollevata dalla circolare è quella della protezione umanitaria, istituto che "Salvini, che è anche capo della Lega, aveva promesso di abolire in campagna elettorale". Spiega l'avvocato Zorzella: "Dietro le parole con cui si chiede maggiore severità, citando in maniera molto confusa alcune interpretazioni giurisprudenziali quasi come fosse un avvertimento per la magistratura, c'è un chiaro attacco all'istituto della protezione umanitaria. Ma stiamo parlando di un istituto giuridico, che fa rispettare norme internazionali e che è soprattutto un'attuazione di dettami costituzionali. Se Salvini ha intenzione di abolirlo, siamo pronti ad agitare contenziosi legali in ogni sede, perché si tratta di tutelare norme che trovano riscontro chiaro nella nostra Costituzione". Il punto è che non si può considerare la protezione umanitaria come una forma di "asilo light", ma soprattutto non è possibile "elencare casi fissi, precisi per i quali si può concedere o meno la protezione umanitaria", che resta legata alla specifica condizione dei soggetti. Nella circolare sono citati casi per i quali è stato concesso il permesso di soggiorno per motivi umanitari (tra cui stato di salute, maternità, minore età, traversie nel viaggio verso l'Italia), anche se Salvini ha spiegato che non intende "negare" assistenza a donne incinte e bambini: "Il ministro si è limitato a ribadire l'ovvio, (‘minori e donne incinte sono casistiche già previste nella normativa, l'articolo 19 testo unico immigrazione 286/98 li indica come categorie inespellibili, dunque non hanno bisogno di un permesso umanitario fintanto che sono minori e fino ai sei mesi dalla gravidanza') ma è chiaro che intende fare pressione perché diminuisca la percentuale della concessione di protezione umanitaria". "Peraltro", conclude Zorzella, "il ministro si permette di fare un accostamento fra la concessione della protezione umanitaria e ‘consequenziali problematiche sociali che involgono anche motivi di sicurezza', senza che vi sia un dato, un riscontro. È davvero inaccettabile".

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