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Ascoli Piceno: due donne rivendevano su internet gli aiuti per i terremotati

Le due sono state scoperte dopo un’operazione della Guardia di Finanza: vendevano sul web beni che erano stati donati per aiutare i terremotati.
A cura di D. F.
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"Mamme di Facebook": è questo il nome di un'operazione della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno che ha smascherato – dopo aver monitorato il gruppo “Tutti uniti ancora una volta” sul social network – l'attività di due donne che, dopo aver raccolto aiuti per i terremotati da donazioni arrivate da tutta Italia, avevano finito per rivendere quegli oggetti sul web.v

La truffa, che ha fatto leva sull'incredibile generosità degli italiani nelle emergenze legate ai terremoti del 2016, ha visto protagoniste due donne ascolane, una di Spinetoli – già nota per precedenti truffe – e l'altra di Ascoli città: le due si facevano spedire beni di ogni tipo per poi rivenderli su piattaforme e-commerce come “Shpock” e “Subito.it”. Tra gli aiuti messi in commercio e diventati oggetto di un profitto privato vi erano scarpe, vestiti, articoli per la pulizia della casa, aspirapolveri, materiale scolastico, giocattoli, medicinali, coperte e beni di prima necessità. Le due donne sono state denunciate.

Una parte dei beni che le due donne non erano ancora riuscite a vedere sono state recuperate dalle Fiamme Gialle che hanno sequestrato anche personal computer, materiale informatico, telefoni cellulari e carte “Postpay” sui cui sono transitate somme incassate dalle vendite e soprattutto donazioni versate dagli ignari benefattori vittime della truffa. Tutto il materiale è stato poi donato alla Caritas Diocesana di Ascoli Piceno, che sicuramente ne farà buon uso.

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