1.261 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ascoli, 13enne stuprata da due profughi. La madre distrutta: “Cosa potevo fare?”

La madre della tredicenne violentata da due profughi non si dà pace. Nei suoi confronti sono arrivate durissime critiche, specialmente su Facebook: “Come si fa a mandare in giro una bambina da sola di sera?”. La donna ha spiegato che uno dei due presunti stupratori in estate si era presentato come il fidanzato della ragazzina: “Mi ero molto arrabbiata, ma poi le mi aveva chiesto scusa”.
A cura di Biagio Chiariello
1.261 CONDIVISIONI
Immagine

“Cosa avrei potuto fare, ditemelo voi? Sono stata io a portare la mia bimba dalla polizia per denunciare tutto, appena ho capito che cosa era successo, credete sia stato semplice? Potevo anche rimanere in silenzio”. Non si dà pace la madre della 13enne di Ascoli che ha denunciato di essere stata vittima di una violenza sessuale ai danni di due profughi nigeriani di 21 e 22 anni. Oltre al dolore per l’accaduto, la donna è sconvolta per le tantissime critiche nei suoi confronti, piovutele addosso specialmente sui social network: “Non si manda in giro una ragazzina di 13 anni a quell’ora di notte”. In molti attaccano la stessa giovane vittima: “Come si fa a dare amicizia ad extracomunitari immigrati, certa gente se la cerca?”, scrive un altro.

La ricostruzione della madre

In molti si sono chiesti come mai una ragazzina di 13 anni stesse da sola alle fermate dei bus dopo le 20. La donna ha provato a ricostruire gli avvenimenti di venerdì scorso. “Avevo detto a mia figlia di tornare a casa alle 19.30, anche perché mia madre, che è anziana e vive con noi, era rimasta sola” spiega a Il Resto Del Carlino. La figlia, invece, dopo essere stata in centro sarebbe andata nella zona del Gioli, in attesa che la madre stessa l’andasse a prendere. Proprio da quelle parti avrebbe incontrato uno dei due nigeriani, Christopher, che aveva conosciuto in precedenza: un ragazzo piuttosto insistente, tanto che lei gli aveva bloccato i messaggi. L’uomo, che era in compagnia di un amico, presa in braccio e l’ha portata poco distante dalla fermata dei bus. E, dietro una siepe, assieme all’amico, l’ha stuprata. Sempre secondo  il racconto dettagliato della ragazzina,  il giorno dopo la violenza, i due le avrebbero inviato degli sms minacciandola, se avesse parlato o raccontato a qualcuno quello che le  avevano fatto, che le avrebbero "tagliato la gola". Inoltre l’avrebbero addirittura invitata a ripresentarsi nuovamente nel luogo dove l’avevano stuprata.

Il nigeriano si era presentato come il fidanzato della 13enne

La donna spiega che la figlia 13enne e Christopher si sarebbe conosciuti questa estate; madre e figlia erano ai tavolini di un bar del centro. “Si è seduto questo Christopher vicino a noi assieme a un amico – racconta la donna – ha detto che mia figlia era la sua fidanzata. Mi sono arrabbiata, ho minacciato di denunciarlo, ho chiesto di non azzardarsi a toccarla. Mi ha chiesto scusa, in ginocchio. Sul momento mi sono tranquillizzata”. La donna ora ammette di provare “odio per quei due”, ma “non siamo razziste – spiega – Siamo tutto tranne che razziste”. E aggiunge: “Sappiamo che non tutti sono così. Mia figlia, a volte, ha pena per questi ragazzi e forse si fida troppo. L’altra volta mi aveva chiesto di poter portare qualcosa a un giovane che di solito staziona davanti al supermercato. Molti di loro sono bravissime persone, non si può generalizzare. Però quei due hanno sbagliato ed è giusto che paghino. Si devono rendere conto di quello che hanno fatto – dice ancora la madre – perché lei è una bambina di appena 13 anni. Forse la scorsa estate ho sottovalutato il problema, dovevo stare più attenta, ma davvero non credevo che si arrivasse a questo”.

1.261 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views