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Arresto genitori Renzi, Matteo Salvini: “Da avversario politico non ho nulla da festeggiare”

Matteo Salvini commenta in radio a Rtl l’inchiesta giudiziaria che coinvolge i genitori di Matteo Renzi: “Sicuramente da avversario politico non ho niente da festeggiare perché le battaglie le voglio vincere con i fatti, voglio che gli italiani dicano che Salvini è meglio di Renzi non perché gli arrestano gli anziani genitori”
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro degli Interni Matteo Salvini, intervenuto in radio su Rtl, torna a parlare dell'arresto dei genitori di Matteo Renzi, agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta: "Non conosco l’inchiesta e non mi permetto di giudicare il lavoro dei Magistrati che evidentemente fanno e faranno il loro lavoro, spero in fretta. Sicuramente da avversario politico non ho niente da festeggiare perché le battaglie le voglio vincere con i fatti, con le idee, voglio che gli italiani dicano che Salvini è meglio di Renzi non perché gli arrestano gli anziani genitori e quando arrestano due settantenni  non c’è da festeggiare, io festeggio quando arrestano i camorristi, gli scafisti, i mafiosi", sottolinea.

"Non fatemi commentare un’inchiesta che non conosco, posso dare la mia sensazione personale: ero tutt’altro che contento. Voglio aggiungere anche un altro arresto di cui magari c’è pochissimo sui giornali perché è un imprenditore di Piacenza, il signor Angelo, che è stato condannato  a quattro anni e mezzo perché durante l’ennesimo tentativo di rapina ferì uno dei rapinatori: il ladro è stato condannato a dieci mesi, questa notte il signor Angelo ha passato la prima notte in carcere ed è stato condannato a quattro anni e mezzo. Mi chiedo se sia normale un Paese in cui chi si difende è condannato a quattro anni e il rapinatore a dieci mesi, questo mi rende chiara l’urgenza di approvare entro marzo, e questo è un impegno, la Legge sulla legittima difesa".

A proposito del voto di ieri espresso dalla Giunta per le immunità di Palazzo Madama, che lo ha ‘salvato' dal processo, il leader del Carroccio dice: "Il rapporto con il Movimento 5 stelle è saldo perché si basa su un contratto che gli italiani conoscono", ribadendo ancora una volta che "anche qualora fosse stato autorizzato il processo nei miei confronti, io avrei ribadito che quello che ho fatto lo rifarei, ma il Governo sarebbe dipeso dalle sorti di Salvini".

Il vicepremier leghista nega poi l'ipotesi, circolata sui giornali, di formare un gruppo unico con il Lega-M5S alle europee di maggio: "Non sto ragionando di gruppi unici di alleanze: le europee saranno un'opportunità di cambiamento, come Lega abbiamo le idee chiare su come deve cambiare l'Europa. Abbiamo già i nostri alleati a livello internazionale", dice. "Sugli equilibri politici scopro sui giornali di pensare cose che non sapevo che io pensassi".

Anche il M5S smentisce l'indiscrezione di stampa: "Il M5S nel prossimo Parlamento Europeo farà parte di un nuovo gruppo fondato sui valori della democrazia diretta. Le prime 4 forze politiche che lo comporranno sono state presentate a Roma da Luigi Di Maio. Siamo in contatto con altre forze politiche di altri Paesi per allargare ulteriormente il gruppo. Non esiste e non è mai stata presa in considerazione l'idea di entrare nel gruppo della Lega e Le Pen o in altri gruppi che propongono da decenni la stessa vecchia ricetta".

Poi Salvini torna sulla polemica di ieri, generata dal gesto delle manette, che il senatore M5S Giarrusso ha rivolto verso i senatori Pd. Salvini lo difende: "Evidentemente è stato un eccesso, era in giunta per le elezioni e quindi sentirsi insultare dai Senatori del Partito Democratico può far perdere i nervi. Per come conosco il Senatore Giarrusso è tutt'altro che un manettaro".

Poi Salvini sembra frenare sul progetto di legge delle ‘quote' di musica italiana nelle radio, che secondo il ministro è richiesto da tanti artisti: "Ogni radio fa il suo palinsesto, la musica è quanto di più soggettivo…mi hanno rotto le scatole per una settimana perché non sono riuscito a dire che mi piaceva la canzone di Mahmood che ha vinto il Festival e preferisco Il Volo o Vasco Rossi. È un invito, ma vale anche per i ragazzini che giocano a calcio nelle giovanili, il  Governo non può imporlo per legge ma se – come negli altri Paesi europei – ci fosse più apertura per gli artisti italiani, per i musicisti italiani, per i calciatori italiani, sarebbe un bene per la nostra cultura e lavoro in più. Detto questo ogni radio si fa i suoi palinsesti e ognuno ascolta la musica che crede".

"In alcuni Paesi come la Francia – ricorda – ci sono delle quote per legge: mi piacerebbe che venisse su spontaneamente, come fare la spesa è un atto politico e comprare e mangiare prodotti italiani non lo puoi imporre per legge, ma fa bene alla salute perché i nostri prodotti sono controllati e tutela il nostro lavoro". 

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