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Poeta condannato a morte viene graziato, ma subirà 800 frustate

Il poeta palestinese Ashraf Fayadh verrà sottoposto a 800 frustate in 16 diverse sessioni. Lo ha stabilito un tribunale dell’Arabia Saudita: l’uomo deve scontare una condanna per apostasia.
A cura di Davide Falcioni
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Il poeta palestinese Ashraf Fayadh non sarà condannato a morte ma verrà punito con 800 frustate: a revocare l'esecuzione capitale è stato un tribunale dell'Arabia Saudita che ha esaminato la vicenda di Fayadh, precedentemente condannato per il reato di apostasia. Per Abdulrahman al-Lahem, avvocato difensore del poeta, si tratta di una vittoria: il legale aveva infatti chiesto ed ottenuto un nuovo processo a causa delle evidenti violazioni dei diritti umani nei confronti dell'imputato: violazioni che avevano suscitato polemiche in tutto il mondo e mobilitato soprattutto Amnesty International.

A Ashraf Fayadh verranno dunque inflitte 800 frustate suddivise in 16 diverse sessioni: tutte le sue poesie, recita la sentenza visionata dal Guardian – non potranno inoltre essere lette in pubblico e in privato, né ovviamente pubblicate in Arabia Saudita. L'avvocato del poeta si è detto assolutamente soddisfatto della sentenza ma ha anche annunciato che la sua battaglia non finirà qui e si impegnerà per ottenere la piena assoluzione del suo assistito.

Anche Human Rights Watch ha apprezzato l'annullamento della condanna a morte, pur sottolineando che il ricorso alle 800 frustate è una barbarie in quanto nessuno dovrebbe essere perseguito per aver espresso le sue opinioni, oltre tutto in modo assolutamente pacifico. Secondo lo scrittore scozzese Irving Welsh "accettare una barbarie come compromesso è inaccettabile. È tempo che i governi occidentali smettano di avere a che fare con il perverso regime", ha aggiunto riferendosi all'Arabia Saudita.

Ashraf Fayadh, 35 anni, è figlio di palestinesi ma è cresciuto in Arabia Saudita: è stato arrestato dalla polizia religiosa nel 2013 dopo che un suo lettore lo accusò di aver incitato alla rinuncia dell'Islam in una sua antologia poetica di alcuni anni prima. Rilasciato all'indomani della sua cattura, il poeta era stato arrestato di nuovo a gennaio 2014. Una prima sentenza gli aveva inflitto una condanna a quattro anni di prigione e 800 frustate, ma il giudice d'appello aveva deciso di condannarlo a morte. Di oggi invece la notizia di un nuovo dietrofront.

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