Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto rompono col Qatar: “Aiuta i terroristi”
L'Arabia Saudita, il Bahrein, l'Egitto e gli Emirati Arabi Uniti hanno rotto le relazioni diplomatiche con il Qatar, accusato di sostenere organizzazioni terroristiche. I quattro Paesi arabi hanno chiuso le frontiere e hanno chiesto ai cittadini del Qatar di lasciare i propri territori. Il Qatar è in particolare accusato di appoggiare i Fratelli Musulmani e di sostenere le politiche iraniane nella regione. L'Arabia Saudita ha dichiarato in una nota che “il governo del Regno dell'Arabia Saudita, esercitando i suoi diritti sovrani garantiti dal diritto internazionale e proteggendo la sicurezza nazionale dai pericoli del terrorismo e dell'estremismo, ha deciso di interrompere le relazioni diplomatiche e consolari con lo Stato del Qatar”. A seguire della decisione, i cittadini del Qatar hanno ricevuto 14 giorni per lasciare l'Arabia Saudita. Gli Emirati Arabi hanno dato ai diplomatici qatarioti 48 ore per lasciare il Paese e anche il Bahrain ha richiamato i propri ambasciatori in Qatar.
A rischio i campionati mondiali di calcio che l'emirato dovrà organizzare nel 2022 – L’agenzia stampa del Bahrain spiega che il Qatar ha continuato a minare la sicurezza e la stabilità del Regno e a “interferire nei suoi affari interni” e a sostenere atti di terrore e finanziare “gruppi armati associati all’Iran per effettuare attacchi sovversivi e diffondere il caos nel Regno”. Le quattro nazioni arabe hanno annunciato anche di voler tagliare il traffico aereo e marittimo verso il paese peninsulare. Il Qatar è stato anche espulso dalla coalizione che sta intervenendo militarmente nello Yemen. Nel frattempo la compagnia aerea Etihad ha annunciato che sospenderà i voli verso il Qatar e la stessa decisione è stata presa successivamente dalla Emirates. Il terremoto diplomatico avviene due settimane dopo la visita a Riad del presidente americano Trump, che aveva chiesto ai paesi musulmani di agire in modo deciso contro l’estremismo religioso. La mossa mette a rischio anche i campionati mondiali di calcio che l'emirato dovrà organizzare nel 2022.