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Appalti truccati e materiali scadenti per strade e ponti: perquisizioni in tutta Italia

Oltre 400 militari della Guardia di Finanza sono impegnati da questa mattina in un vasta operazione che ha portato a oltre 200 perquisizioni in tutta Italia su richiesta della procura di Gorizia. Nel mirino sono finite ben 150 gare d’appalto per la realizzazione o la manutenzione di opere pubbliche in tutta Italia che sarebbero state alterate per un valore di oltre un miliardo di euro.
A cura di Antonio Palma
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Appalti truccati e decisi a tavolino per spartirsi la realizzazione di opere pubbliche ma anche utilizzo di materiali scadenti che avrebbero compresso la qualità di strade e ponti e viadotti ma gravi violazioni di natura ambientale. Sono le ipotesi principali al centro di una complessa inchiesta avviata dalla procura di Gorizia che oggi ha portato a oltre 200 perquisizioni in tutta Italia a carico di imprenditori, ditte e amministratori pubblici che avrebbero dovuto sorvegliare sui lavori. I reati ipotizzati al momento vanno dall’associazione per delinquere alla turbativa d’asta fino all’illecito smaltimento di rifiuti ma anche la frode nella realizzazione di ponti, viadotti, cavalcavia, sottopassi, gallerie e piste aeroportuali costruite utilizzando materiali difformi da quelli dichiarati e soprattutto più scadenti.

Le verifiche affidate agli uomini della Guardia di finanza però sono solo all'inizio e potrebbero portare a ipotizzare anche l’accusa di corruzione a seguito di presunti episodi di passaggi illeciti di soldi. Nel mirino del Fiamme Gialle e dei pm friulani infatti sono finite ben 150 gare d'appalto per la realizzazione o la manutenzione di opere pubbliche in tutta Italia che sarebbero state alterate per un valore di oltre un miliardo di euro. Tra queste anche alcune riguardanti opere e strade da realizzare nelle zone dell'Italia centrale colpite dal terremoto del 2016 tra cui la Tre Valli Umbre. Nel dettaglio, e verifiche degli uomini delle Fiamme Gialle si concentrano sulle gare indette in tre anni, dal 2015 al 2018, in 14 regioni diverse.

Il blitz messo in atto dalla Guardia di Finanza per eseguire perquisizioni e controlli, denominato ”Grande Tagliamento", ha visto il dispiegamento di oltre 400 uomini che dall'alba di mercoledì si sono presentati nelle sedi di 120 società tra cui Autostrade per l’Italia e Anas e negli uffici di 220 soggetti coinvolti a vario titolo dall'inchiesta. Le indagini erano partite da un appalto affidato per il rifacimento di una strada a Gorizia. Le verifiche sulle modalità di esecuzione hanno consentito di accertare che dietro gli affidamenti c’era una vera e propria spartizione decisa a tavolino tra varie imprese,  così approfondendo si è scoperto che la stessa pratica sarebbe stata utilizzata in tutta Italia.

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