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Appalti per il G8, sequestrati a Balducci e Anemone beni per 16 milioni (VIDEO)

Il reato contestato è quello di corruzione continuata, sequestrati immobili tra Roma, Siena e Belluno. Coinvolto nell’inchiesta anche Gaetano Blandini, ex capo della direzione generale Cinema del Ministero per i Beni culturali.
A cura di Susanna Picone
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Il reato contestato è quello di corruzione continuata, sequestrati immobili tra Roma, Siena e Belluno. Coinvolto nell’inchiesta anche Gaetano Blandini, ex capo della direzione generale Cinema del Ministero per i Beni culturali.

I finanzieri del Comando provinciale di Roma, nell’ambito delle indagini sugli appalti per i Grandi Eventi, hanno sequestrato beni dal valore complessivo di circa 16 milioni di euro di proprietà del costruttore romano Diego Anemone e dell’ex provveditore alle Opere pubbliche Angelo Balducci, oltre ad un conte corrente intestato all’attuale presidente della Siae Gaetano Blandini (all’epoca dei fatti a capo della direzione generale per il Cinema del Ministero per i Beni culturali) per 9000 euro. L’inchiesta è quella coordinata dalla Procura di Roma sul presunto sistema di corruzione grazie al quale le imprese del gruppo Anemone sono riuscite ad aggiudicarsi, nell’arco di un decennio, appalti pubblici per una cifra di circa 300 milioni di euro, compresi quelli relativi al vertice G8 alla Maddalena, quelli dei mondiali di nuoto del 2009 e delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia.

Il reato contestato è concorso in corruzione continuata – Diego Anemone e Angelo Balducci, insieme all’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso e ad altri nomi, erano stati rinviati a giudizio lo scorso anno dai pm di Perugia, per loro le accuse vanno dalla corruzione all’associazione per delinquere. Il coinvolgimento di Gaetano Blandini sarebbe tale perché questi, in cambio di alcuni lavori di ristrutturazione svolti su richiesta di Balducci da imprese di fiducia di Anemone presso la sua abitazione e anche della cessione di un’autovettura a prezzo di favore per la moglie, avrebbe deliberato finanziamenti pubblici per 1.8 milioni di euro a case di produzione cinematografica per realizzare dei film interpretati da Lorenzo, il figlio di Balducci.

I beni sequestrati dalla Guardia di Finanza – Tra i beni oggetto della misura cautelare ci sono le quote sociali della Società Sportiva Romana Srl, proprietaria del Salaria Sport Village, ventisei fra unità immobiliari sparse tra Roma, Siena e Belluno (compresa la villa di Montepulciano di Angelo Balducci), undici conti correnti, un’auto di lusso e una cassetta di sicurezza.

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