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Appalti Anas, le rivelazioni della “dama nera” tra autisti privati e tangenti in ufficio

Nei verbali di Antonella Accroglianò, capo del coordinamento tecnico-amministrativo di Anas, è ricostruito il “sistema” di tangenti pagate dagli imprenditori destinatari degli appalti.
A cura di C. T.
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Nei racconti di Antonella Accroglianò, la "dama nera" dirigente dell'Anas arrestata lo scorso ottobre, emergono i dettagli del sistema di tangenti e appalti all'interno della società. Dalle sue rivelazioni, che hanno fatto scattare diciannove arresti per corruzione, viene fuori un quadro fatto di cene e incontri per decidere gli imprenditori da favorire, autisti sempre a disposizione e il prezzo di migliaia di euro per ogni pratica sbloccata.

Fiorenza Sarzanini sul Corriere della sera riporta una parte del verbale di Accroglianò, datato 3 novembre 2015:

"Ricciardello (uno degli imprenditori indagati, ndr) lavora da tanti anni con Anas e ha tantissimi lavori e anche tantissimi contenziosi. Io ho rapporti di stima e lui mi permette di usufruire di Lucaferri che ha un noleggio con conducente. Questa persona se parto mi accompagna e lo paga Ricciardello con la sua società. In cambio ha avuto lo sblocco di alcuni contenziosi. In passato gli ho sbloccato la sospensione di una penale che gli bloccava i pagamenti di alcuni Sal. Dell’autista ne usufruisco circa 5 volte al mese o per lunghi viaggi, ad esempio quando vado in montagna".

Non solo favori agli amici, ma anche un meccanismo per estromettere i concorrenti sgraditi. Nell'ordinanza del gip che accoglie la richiesta di arresto del pm è descritto come Accroglianò favorisse la società Cerasi ai danni di Toto e Astaldi:

Nel caso di Toto, "Accroglianò prende in considerazione la proposta di rescissione già pendente presso Anas che impedirebbe all’impresa di partecipare alle gare nei successivi sei mesi". Poi va oltre: "Oltre a dare direttive ai sodali, in alcuni casi la donna fa di tutto per non perdere il ‘cliente' ossia la provvista ‘corruttiva' intervenendo direttamente su un componente della ‘cordata' contrapposta per convincerlo ad agire sui componenti della commissione suoi ‘referenti' per l’estromissione della Astaldi".

In un'interrogatorio la "dama nera" racconta di aver ricevuto "pagamenti da diversi imprenditori, tra cui Lauro spa i cui titolari sono Paolo e Ambrogio Tarditti di Borgo Sesia". In quel caso Accroglianò ha avuto "circa 20 o 25 mila euro". La ditta Costrade srl di Vincenzo Leoconte, invece, avrebbe consegnato alla donna 10 mila euro: "Mi fu chiesto di chiudere le riserve di interesse direttamente al compartimento di Firenze, anziché di Roma. Ho redatto io la relazione con gli interessi inclusi e alla fine mi consegnò 10 mila euro nel mio ufficio".

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