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Anziani maltrattati a Bologna, direttrice ammette sputo: “Non potevo dargli uno schiaffo”

Avrebbe ammesso di aver sputato a uno degli anziani ospiti della struttura la direttrice della casa famiglia di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, che in una conversazione intercettata dai carabinieri faceva riferimento proprio a quell’episodio. Nell’interrogatorio di garanzia avrebbe detto di aver commesso quel gesto in un momento di particolare tensione.
A cura di Susanna Picone
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Avrebbe ammesso di aver sputato a uno degli anziani ospiti della casa famiglia “Il Fiore” di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, finita nel mirino dei carabinieri per presunti maltrattamenti. Si tratta della direttrice della struttura, che in una conversazione intercettata dai carabinieri faceva riferimento proprio a quell'episodio dello sputo e nell'interrogatorio di garanzia svoltosi davanti al gip bolognese Alberto Ziroldi avrebbe anche detto di aver commesso quel gesto in un momento di particolare tensione. In particolare la direttrice della struttura, che per i presunti maltrattamenti agli anziani la scorsa settimana è finita agli arresti domiciliari, avrebbe spiegato che l'uomo avrebbe cercato, in maniera anche abbastanza aggressiva, di strapparle la sedia a rotelle su cui doveva sistemare un'altra paziente, che in quel momento stava sorreggendo con un braccio. Non potendo rispondere all'aggressione con uno schiaffo, la donna avrebbe optato per uno sputo, una sorta di gesto “difensivo” dovuto all'esasperazione. In ogni caso la donna avrebbe negato di aver mai usato violenza nei confronti degli anziani ospiti della struttura. Da quanto trapelato, avrebbe invece ammesso di avere, in qualche caso, aumentato il dosaggio dei sedativi con l'autorizzazione del medico. Lo avrebbe fatto, a suo dire, per calmare alcuni pazienti quando erano particolarmente agitati. La donna avrebbe anche ammesso di aver assistito una volta alla scena di un paziente legato al letto senza il suo consenso: una decisione che però sarebbe stata presa per il bene del paziente, che era agitato e avrebbe potuto procurarsi dei danni. Infine la donna avrebbe dichiarato di non capacitarsi dei valori abnormi di benzodiazepine (25 volte superiori alla norma) riscontrati in un novantenne che stava per finire in blocco renale e che è stato salvato dai Carabinieri.

Il titolare della casa famiglia interrogato: "Ci tengo ai miei pazienti" – Ieri davanti al gip sono apparsi anche una delle collaboratrice della struttura e il medico sospeso dalla professione: entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. “Io ci tengo ai mie pazienti”, avrebbe invece detto Vanes Dani, titolare della casa famiglia, nel corso dell’interrogatorio in carcere. Dani è uno dei 4 destinatari di misure cautelari per maltrattamenti e lesioni nei confronti di anziani, eseguite giovedì scorso dai carabinieri. Da quanto si apprende l’uomo avrebbe anche chiamato in causa l'Ausl, dicendo che prima del blitz della scorsa settimana l'azienda aveva già fatto dei controlli, senza però contestare nulla.

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