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Anziana terremotata malata di tumore: “Non mi riconoscono il contributo per l’affitto”

Una donna di Ussita si è vista negare il contributo per l’autonoma sistemazione perché impossibilitata, a causa di un tumore, a vivere nel borgo appenninico: “E’ vero, ho trascorso qualche mese dai miei figli per curarmi un tumore”.
A cura di Davide Falcioni
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Una donna di 76 anni malata di tumore e terremotata di Ussita, in provincia di Macerata, si è vista negare il CAS, il contributo di autonoma sistemazione accordato a tutti gli sfollati dei terremoti dello scorso anno, poiché dalle verifiche effettuate sulle utenze della sua abitazione nella località dei Monti Sibillini è emerso che quella non sarebbe stata la sua dimora stabile. Peccato che non lo fosse da qualche mese proprio perché l'anziana, malata oncologica, era costretta a trascorrere dei periodi di tempo a Roma dai figli per potersi curare.

Dopo il caso di Peppina, la 95enne di Fiastra oggetto di un'ordinanza di sgombero per aver costruito una casetta di legno su un terreno privato edificabile, un'altra anziana terremotata segnala i guai causati dalla burocrazia nel cratere interessato dalla sequenza sismica del 2016 e inizio 2017: "Non è colpa mia se per un tumore sono dovuta tornare per un periodo a Roma, ospite dei mie figli", spiega la donna al Corriere Adriatico.

La storia di F.C.: malata di cancro, ma non ha diritto al contributo pubblico

F.C., pensionata di Ussita da tempo malata di cancro e alle prese anche con patologie cardiocircolatorie, è stata costretta negli ultimi anni a trasferirsi spesso a Roma. Per l'anziana, infatti, rimanere in un borgo montano, senza farmacia, con l’ospedale più vicino distante 36 chilometri e la necessità di sottoporsi a sedute di terapie, sarebbe stato impossibile. Per questo l'anziana non ha abitato continuativamente nel borgo montano, facendo la "spola" con Roma e rimanendoci soprattutto nei mesi invernali.

Nell'agosto del 2016 tuttavia la pensionata si trovava nella sua casa di Ussita ed ha subito la scossa nel cuore della notte. Da quel momento la sua abitazione è stata dichiarata inagibile e le è impossibile rientrarvi anche solo per recuperare i suoi beni.  Per questo a tempo debito l'anziana ha presentato la domanda al comune di Ussita per ottenere il contributo di autonoma sistemazione che spetta agli sfollati per pagarsi un affitto temporaneo, in alternativa alla sistemazione in hotel. Alla domanda era stata allegata la documentazione medica che attestava la sua malattia, ma ciò non è bastato affinché il contributo le venisse riconosciuto: non vivendo stabilmente nel borgo, infatti, secondo i funzionari non aveva nessun diritto al CAS.

I terremotati di Castelluccio: "A 14 mesi dal sisma nessuna casetta consegnata"

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La situazione nel territorio colpito dai terremoti di agosto e ottobre 2016 e gennaio 2017 continua ad essere delicatissima e se la consegna delle casette non avverrà in tempi rapidi per gli sfollati si prevede il secondo inverno lontani dai propri paese. Emblematico, tra gli altri, il caso di Castelluccio di Norcia dove nei giorni scorsi fuori da una roulotte è comparso un volantino di protesta: "Dopo 14 mesi dal terremoto non c'è ancora un rifugio per ripararsi dalle intemperie, a 1.500 metri è difficile sopravvivere all'inverno senza nessun riparo". Ad oggi "nessuna casetta è stata consegnata, nessuna attività produttiva delocalizzata, nessuna struttura per il ricovero del bestiame".

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