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Antonio Megalizzi ferito a Strasburgo, Biancofiore: “Resiste, potrebbe essere buon segno”

Antonio Megalizzi, il giornalista italiano rimasto gravemente ferito nell’attentato di Strasburgo di martedì sera, “per il momento resiste e questo potrebbe essere un buon segno”. Un aggiornamento sulle condizioni di salute del giovane trentino arriva dalla deputata Michaela Biancofiore, in contatto con la famiglia.
A cura di Susanna Picone
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“Antonio per il momento resiste e questo potrebbe essere un buon segno”: un aggiornamento sulle condizioni di salute di Antonio Megalizzi, il giornalista radiofonico trentino di ventinove anni rimasto gravemente ferito nell’attentato di Strasburgo di martedì sera, arriva dalla deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore. “Non so se sia operabile in assoluto o se sia una questione di stabilizzazione dopo il trauma. Aspetto notizie dalla famiglia”, ha aggiunto la deputata all’Ansa. Michaela Biancofiore è in contatto con la fidanzata del giornalista, Luana Moresco. Per Megalizzi Biancofiore ha anche pubblicato su Twitter la foto di una candela accesa con l'hashtag “Pray For Antonio”.

Antonio Megalizzi è in ospedale a Strasburgo in gravi condizioni

In Francia accanto ad Antonio Megalizzi c’è la sua famiglia. Il giovane italiano è ricoverato nel reparto rianimazione dell'ospedale accademico di Hautepierre nella periferia di Strasburgo. Stando alle poche informazioni che trapelano dall'ospedale, Antonio è in coma. Il proiettile che lo ha raggiunto è andato a conficcarsi nella parte posteriore del cranio tra nuca e spina dorsale e non consente l'intervento chirurgico. A Strasburgo sono arrivati il papà Domenico, dipendente delle Ferrovie dello Stato, mamma Annamaria, catechista della parrocchia Cristo Re di Trento dove ieri sera è stata celebrata una veglia, la sorella Federica, la fidanzata Luana e i genitori di quest'ultima che hanno raggiunto la città francese nel tardo pomeriggio di ieri.

Il racconto delle amiche del giornalista italiano ferito a Strasburgo

Il giornalista di Trento si trovava insieme a due amiche quando l’attentatore di Strasburgo lo ha colpito. “Quell'uomo si è fermato, si è appoggiato al muro e ha preso la mira puntandoci la pistola alla testa. Era freddo, lucido”, è il drammatico racconto delle due ragazze, Caterina Moser e Clara Stevanato. I tre giovani martedì sera stavano camminando per le strade di Strasburgo dopo un’intervista per Europhonica, il network di radio universitarie per cui lavorano, quando si sono imbattuti improvvisamente nel killer. Le due ragazze hanno raccontato di essere scappate istintivamente e di essersi accorte durante la fuga che Antonio era rimasto indietro.

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