54 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Antitrust boccia tassa sui ‘money transfer’ e chiede modifiche: “Norma discriminatoria”

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha chiesto di l’imposta sui ‘money transfer’ introdotta dal governo con il decreto legge fiscale (convertito in legge, legge 136 del 2018) perché ‘discriminatoria’, perché non verrebbe applicata alle altre categorie di operatori che forniscono lo stesso servizio, come banche estere e nazionali e Poste Italiane.
A cura di Annalisa Cangemi
54 CONDIVISIONI
Immagine

L'Antitrust boccia la tassa sui money transfer, perché "discriminatoria". L'imposta dell'1,5% sui trasferimenti di soldi verso Paesi non Ue, introdotta dal decreto fiscale di novembre 2018 penalizzerebbe solo i money transfer, ma non alle altre categorie di operatori che forniscono lo stesso servizio, come appunto banche estere e nazionali e Poste Italiane. Scrive l'Autorità garante della concorrenza e del mercato: "Risulta ingiustificatamente discriminatoria in quanto applicabile alle sole rimesse effettuate dagli istituti di pagamento (cosiddetti money transfer operator – MTO), ma non dalle altre categorie di operatori che possono offrire analogo servizio, in particolare le banche italiane ed estere e la società Poste Italiane; essa – si legge nella segnalazione che l'autorità ha inviato alle Camere, al presidente del Consiglio, al Mef, all'Agenzia delle Entrate e a Bankitalia  – appare dunque suscettibile di alterare il corretto confronto competitivo, poiché si traduce in un elemento di costo gravante solo sugli istituti di pagamento, riducendo la loro capacità di formulare offerte competitive, a parità di altre condizioni". 

Inoltre, "la nuova imposta potrebbe ridurre ulteriormente il grado di trasparenza sulle condizioni economiche praticate per il servizio di rimesse di denaro, in un contesto in cui i costi complessivi del servizio già risultano di difficile comparazione". In conclusione, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato "auspica che la norma citata possa essere oggetto di opportune modifiche". A dicembre il Pd aveva già cercato di stoppare la norma attraverso un emendamento poi respinto in commissione finanze alla Camera. In quel caso i parlamentari dem Ungaro, Topo e Mancini, avevano parlato di un "provvedimento odioso", che avrebbe introdotto "una doppia tassazione sui lavoratori immigrati".

54 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views