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Anonymous “hackera” le e-mail di 26mila insegnanti e dirigenti scolastici

L’attacco è stato organizzato per contestare la legge sulla buona scuola e in particolare l’alternanza scuola – lavoro.
A cura di Davide Falcioni
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Ventiseimila dati personali – dalle email agli indirizzi di residenza, passando per cellulari e password – di altrettanti insegnanti, referenti e dirigenti scolastici sono stati diffusi ieri da attivisti di Anonymous. A renderlo noto due giorni fa è stato un tweet pubblicato da LulzSecIta – uno degli account usati dagli hacker. Rivolgendosi direttamente alla ministra Valeria Fedeli, i "pirati" hanno spiegato che lo scopo della loro azione era colpire la legge sulla Buona Scuola e in particolare il progetto sull'alternanza scuola-lavoro.

"Salve Ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, le diamo il benvenuto nell'arena – scrivono gli hacker -. Siamo qui oggi per parlare di un tema delicato che ha fatto discutere molto, ovvero l'alternanza scuola lavoro. L'alternanza scuola lavoro, nasce con l'intento di far conoscere agli studenti il mondo del lavoro, o almeno questo vuole essere lo scopo della gentile Sig.ra Fedeli. Studenti di un liceo scientifico che iniziano a conoscere il mondo del lavoro a partire da una catena di cancro come McDonald's, può essere paragonata solamente alla stregua di un povero elefante in un negozio di porcellana, studenti che alla fine vengono anche sfruttati solo per il vostro interesse nell'avere manodopera giovane e gratuita". E ancora: "Siete solo aguzzini che sfruttano l'esperienza nulla che hanno i giovani d'oggi approfittandovene per il vostro tornaconto personale. Se prima la scuola non funzionava per le infrastrutture inadeguate o fatiscenti, gli insegnanti ignoranti e negligenti (ancora presenti in abbondanza), e per tutta la farsa di studiare materie improntate non alla logica ma al puro nozionismo, ora funziona ancor di meno. Ma tanto alla Sig.ra Fedeli & Company, cosa interessa? Lei e la sua ciurma a fine mese hanno sempre lo stipendio in banca (chissà per quanto), lasciando fare quella misera esperienza lavorativa agli studenti. E siete solo fortunati che evitiamo di citare la vostra esperienza nel campo della sicurezza informatica, un vero insulto verso tale ARTE, dato che avete dimostrato di non riuscire a gestire nemmeno un semplice sito".

Sono stati 52 i database hackerati, 6.048 le e-mail di singole scuole, 63 quelle di coordinatori, 355 del forum “Indire”, 42 di Xforum, 148 di presidi, 155 di referenti, 6.808 di insegnanti, e altri quasi 13 mila collegati al mondo della scuola ma con indirizzi privati, da Virgilio.itVirgilio.it a Yahoo.it.

La risposta del MIUR

Ieri sera il Ministero dell'Istruzione, Università e ricerca ha spiegato in una nota che i dati pubblicati non sono riconducibili a componenti dei sistemi informatici del ministero. "In particolare, non sono stati trafugati dati dai sistemi che gestiscono l'accesso alle caselle del dominio @istruzione.it. Da un controllo effettuato sugli indirizzi @istruzione.it presenti nei dati pubblicati risulta che su 6.163 indirizzi email: 4.565 non sono attivi; 1.598 sono attivi". Il Miur ha aggiunto che le password pubblicate da Anonymus associate alle email non sono quelle necessarie per accedere alle caselle di posta. "È molto probabile che gli indirizzi email @istruzione.it, così come quelli appartenenti ad altri domini – aggiunge il Miur – siano stati utilizzati dagli utenti per registrarsi/iscriversi ad un sito esterno, che è stato oggetto di attacco. Pertanto, le credenziali di accesso pubblicate sono relative non al servizio di posta @istruzione.it, ma al sito esterno hackerato".

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