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Anis Amri, l’autopsia: “Il terrorista di Berlino faceva uso abituale di cocaina”

L’autore della strage di Berlino Anis Amri faceva uso abituale di cocaina e hashish, è quanto emerso dall’autopsia sul suo cadavere disposta dai pm italiani dopo la sua morte in un conflitto a fuoco con la polizia nel Milanese.
A cura di Antonio Palma
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Anis Amri, il giovane tunisino autore della strage ai mercatini di Natale di Berlino del dicembre scorso, faceva uso abituale di droghe come cocaina e hashish. È quanto emerso dall'autopsia sul suo corpo svolta dai medici legali italiani su ordine della procura della Repubblica di Monza che indaga sulla sua morte avvenuta il 23 dicembre in un conflitto a fuoco con la polizia italiana davanti alla stazione di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Lo riferiscono fonti giudiziarie alle agenzie di stampa.

In particolare l'esame tossicologico sul cadavere del terrorista magrebino avrebbe accertato la presenza di tracce delle sostanze stupefacenti nel sangue anche se l'esame autoptico ha comunque escluso che il tunisino avesse assunto droga nel giorno del suo decesso. Il fatto che l'uomo fosse assuntore di droghe a questo punto non può fare escludere che fosse sotto effetto di stupefacenti quando il 19 dicembre scorso, si lanciò con un camion rubato contro la folla di passanti nel mercatino di Natale in Alexanderplatz, uccidendo 12 persone, tra cui l'italiana Fabrizia Di Lorenzo, e ferendone una cinquantina.

Del resto che Anis Amri fosse in stretto contatto il mondo della droga è stato accertato dalle indagini condotte sia dalla polizia tedesca che indaga sull'attentato di Berlino sia dal dipartimento antiterrorismo della procura di Milano che invece coordina l'inchiesta sugli eventuali legami del tunisino in Italia. Nell'ambito di queste ultime indagini, in particolare, alcuni studenti italiani in vacanza in Germania hanno riferito di averlo incontrato per caso proprio nella capitale tedesca nell'estate scorsa pochi mesi prima dell'attacco col camion mentre Anis Amri spacciava abitualmente droga nei luoghi di ritrovo per giovani.

Un'attività che aveva convinto l'antiterrorismo tedesco, che pure lo aveva intercettato e seguito nei mesi precedenti l'attacco per alcune sue frequentazioni con islamici radicali, a distogliere l'attenzione su di lui in quanto considerato semplice delinquente di strada. Nel suo ruolo di spacciatore secondo gli inquirenti di Berlino aveva partecipato anche a risse tra bande rivali e vari episodi di violenza comune, ora si scopre che era anche assuntore di quelle sostanze che spacciava.

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