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Andrea Camilleri, il vecchio che ci insegna a essere giovani

Ospite da Fabio Fazio, il creatore di Montalbano si è alzato in piedi senza tentennare per abbracciare idealmente i genitori di Giulio Regeni. Lo scrittore siciliano, a 92 anni, è il primo grande intellettuale italiano del ventunesimo secolo.
A cura di Redazione Cultura
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Si è alzato in piedi quando Fabio Fazio ha annunciato i genitori di Giulio Regeni, ieri sera a "Che tempo che fa". Andrea Camilleri, l'eterno golden boy della letteratura italiana, 92 anni compiuti lo scorso settembre, stava parlando, in collegamento dal suo studio, di "Esercizi di memoria", il suo ultimo libro pubblicato pochi giorni fa per Rizzoli, che condivide con Sellerio l'onore di pubblicare i libri dell'inventore del commissario Montalbano. "Esercizi di memoria" non è un giallo, ma un libro di racconti e illustrazioni, che racconta sul filo della memoria il Camilleri "uomo comune", come lui stesso si è augurato di essere ieri sera da Fazio.

Ma Andrea Camilleri, evidentemente, non è un uomo comune. Lo ha dimostrato l'ennesima volta ieri sera quando, in piedi rivolto ai genitori di Giulio Regeni, ha pronunciato il suo discorso nei loro confronto: "Io non ho parole" ha detto. Semplicemente. Come avremmo voluti fare tutti noi, come non è più in grado di fare quasi nessuno di noi. Tranne lui, il buon vecchio Andrea. Uomo comune eccezionale. Non solo per lo scrittore che ha dimostrato di saper essere finora, ma per ciò che tutta la sua vita ha finora dimostrato tra la Sicilia e Roma, il fascismo e il teatro, la Rai, i suoi grandi incontri, da Eduardo De Filippo ai numi tutelari della classe intellettuale del ventesimo secolo.

La realtà è che, a dispetto dei suoi 92 anni, Andrea Camilleri è il primo grande intellettuale italiano del ventunesimo secolo. Proprio così. Molto di più di tanti suoi colleghi decisamente più giovani, ma molto più vecchi non solo nello spirito (come si è soliti dire) ma soprattutto nella capacità di essere anticonformisti, di dire le cose con semplicità e talento, senza rabbia ma con franchezza e condivisione empatica. Non sono solo i suoi libri ad essere amati, ma soprattutto il personaggio e la persona che si nascondono dietro e al di là i suoi libri. Non è un caso che negli ultimi mesi l'opera e la vita di questo grande scrittore, ormai reso cieco dalla vecchiaia, sia sempre più apprezzata, tradotta e omaggiata all'estero. Andrea Camilleri incarna oggi tutti gli aspetti migliori e più edificanti di ciò che può ancora essere nel mondo un italiano.

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